Mi racconto

Articoli, chitarre e libri: così combatto l’isolamento

Ho una piccola palestra in casa e tiro su qualche peso, guardando intensamente la foto di Vin Diesel nella speranza che il copia-incolla funzioni anche dal vivo. Finora, i risultati sono stati deludenti...

Le chitarre di Matteo

JESI – Io resto a casa. Ci tengo subito a puntualizzarlo. Correvo quasi tutti i giorni, fino a qualche settimana fa, annaspando su e giù per le campagne della mia Jesi. Ogni tanto mi concedevo persino qualche pedalata. Ma ho smesso. Perché la salute personale, ma soprattutto collettiva, è ben più preziosa dei fianchi un po’ più molli. Ci sarà tempo e modo per rimettersi in forma. Oggi dobbiamo fare solo una cosa: chiudere il portone d’ingresso. È nostro dovere attenerci alle direttive del governo. Lo dobbiamo a medici e infermieri che, ve lo assicuro, non stanno comodi come noi sui divani, la sera. Lo dobbiamo agli addetti dei supermercati, agli operai delle fabbriche, agli edicolanti, agli artigiani. Alle forze dell’ordine costrette a rincorrere quelli che si credono più furbi degli altri. E a quanti non ce l’hanno fatta.

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Certo, mi mancano le sudate all’aria aperta, gli aperitivi e le cene con gli amici, i distorsori della sala prove da condividere con Ale, Sergio e Ferso, i concerti. Siamo un po’ meno liberi, forse, ma avremo modo di recuperare ogni nostra abitudine. Sapremo di aver rinunciato a un pizzico di libertà per salvaguardare le persone più fragili. E capiremo, spero, cosa significa non poter scegliere se uscire o restare in casa.

Le mie giornate sono, come al solito, piene. E belle, lo confesso. Non ho ancora iniziato a scrivere compulsivamente che “il mattino ha l’oro in bocca”: ciò mi rincuora. Il lavoro giornalistico prende buona parte della mattina e del pomeriggio. Ma riesco a ritagliarmi spazi più “leggeri”. Ho una piccola palestra in casa e, appena posso, tiro su qualche peso, guardando intensamente la foto di Vin Diesel nella speranza che il copia-incolla funzioni anche dal vivo. Finora, i risultati sono stati deludenti. Poi suono la chitarra, di continuo: ripasso canzoni e provo a scriverne e arrangiarne di nuove. Quindi gioco con il mio cagnolone Eddie. Leggo, inoltre, e mi documento su foto, video e scrittura. Conto, infine, di aver visionato il 96% di Netflix per metà aprile. Ma soprattutto mi confronto con mia moglie Anna, su tutto. Dal coronavirus in giù. Riflettiamo. Viviamo. E sto bene.

Ecco come trascorro le mie giornate. Restate a casa. Torneremo ad abbracciarci, tranquilli…

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