OSIMO – Il vicesindaco di Osimo Paola Andreoni, con delega alla Partecipazione democratica, sollecitata dai Presidenti dei Consigli di quartiere, ha organizzato un momento di confronto sul 5g stamattina, 23 maggio, nella Sala Vivarini del Comune. Presente la Giunta.
I Consigli infatti avevano mostrato preoccupazione: «A distanza di poche settimane dal comunicato del sindaco nel quale scriveva di aver avuto richieste dalle compagnie telefoniche per installare impianti in tecnologia 5g, i Cdq di Osimo si mobilitano e chiedono urgentemente udienza all’amministrazione – dicono dal Consiglio di Osimo Stazione -. Ci siamo confrontati in questi giorni in videoconferenza con altri Presidenti, tra cui Claudio Marra di Osimo 2 e Rolando Le Moglie di Passatempo-Padiglione, e in generale la sensazione è la stessa, molti dubbi sia sull’approccio con la nuova tecnologia da parte dell’amministrazione sia sulla pericolosità di questi nuovi impianti».
«C’è molta attenzione sulla nuova tecnologia 5g, per questo l’amministrazione comunale di Osimo già da tempo ha deciso di iniziare un percorso condiviso e trasparente con la popolazione, con le opposizioni e con gli organi tecnici – ha detto il sindaco Simone Pugnaloni -. Questa mattina (23 maggio) l’incontro con tutti i presidenti dei Consigli di quartieri, sindaco e giunta comunale, con il supporto tecnico di Manuela Vecchietti, neo dirigente deputata all’adozione del nuovo regolamento e Piano localizzazione Antenne per la città di Osimo. L’obiettivo è giocare d’anticipo rispetto al 2022 quando ufficialmente il 5g partirà, tramite un apposito regolamento comunale, individuando aree pubbliche specifiche per l’installazione delle antenne dove il potere contrattuale dell’amministrazione pubblica è più forte nei confronti dei gestori. Ogni passo avanti sarà concordato con la voce dei cittadini. Non lasceremo nulla al caso per tutelare la salute pubblica dei cittadini. Al momento le riunioni in presenza dei Consigli di quartiere non si possono ancora tenere, ci organizzeremo via Skype o Zoom conference per mantenere vivo il rapporto con la comunità».