OSIMO – La Corte dei Conti ha segnalato all’Amministrazione comunale di Osimo la presenza di alcune criticità. Non esistono irregolarità contabili ma quelle note potrebbero pregiudicare l’equilibrio economico-finanziario dell’ente negli esercizi futuri.
«L’analisi delle entrate da sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni del codice della strada e di quelle derivanti dalla lotta all’evasione fiscale ha evidenziato scarsi risultati nell’attività di riscossione nel triennio 2012-2014 e nell’esercizio 2015».
Criticità sono state rilevate sul fronte dell’attività di accertamento tributario perché, si legge, nel corso del 2014 non è stata svolta alcuna attività di recupero della Tari: «Il mancato avvio del servizio di accertamento è derivato, con ogni probabilità, dall’assenza di un titolo negoziale volto a disciplinare il servizio di gestione del tributo. Le risultanze istruttorie hanno consentito di acclarare che fino al 2017 la gestione della Tari è stata svolta dalla società Astea spa sulla base di vari provvedimenti di affidamento succedutisi nel tempo ma in totale assenza di qualsiasi titolo negoziale».
Oltre a questo, i dati forniti dall’organo di revisione hanno evidenziato il superamento del tetto di spesa per l’acquisto, la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture. La norma prevedeva che le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione non potessero effettuare spese di ammontare superiore al 50 per cento di quella sostenuta nel 2011. Il Comune si è giustificato dicendo che, non essendo in possesso di auto di rappresentanza, ha sempre usato, sovraccaricandole, le auto dei messi comunali ad esempio. La Corte a questo punto raccomanda l’amministrazione di incrementare la capacità di riscossione, di dare avvio all’accertamento tributario, delle sanzioni e di osservare i limiti di spesa.