Ancona-Osimo

Investimenti, convenzioni, tariffe e un’App: Fiordomo traccia il bilancio del suo mandato in Aato3

Il presidente uscente dell'ente, che si occupa del servizio idrico in 48 Comuni tra Ancona e Macerata, traccia un consuntivo delle attività svolte nel corso del suo mandato iniziato nel 2015. Ecco cosa dice

OSIMO – Francesco Fiordomo, avendo lasciato per legge la carica di sindaco di Recanati dopo due mandati, lascia la carica di presidente dell’Aato3 (carica che non comporta alcuna indennità). E traccia un bilancio dell’attività dell’ente.

Il prossimo presidente verrà eletto dai sindaci che fanno parte dell’assemblea.

Francesco Fiordomo

«Dopo appena un mese dall’insediamento dei nuovi organi dell’ente, abbiamo confermato la gestione in-house per gli affidamenti del servizio idrico integrato, per mantenere fino al 2025 la gestione del servizio in mani interamente pubbliche – spiega Fiordomo – In seguito abbiamo individuato il percorso per ridurre la frammentazione gestionale nel territorio dell’Aato 3, che ha portato decisivi passi in avanti, tra i quali la sottoscrizione da parte di tutti i consigli dei Comuni dell’Aato 3 delle linee di indirizzo in ordine alla costituzione del gestore unico; l’istituzione di un tavolo tecnico fra professionisti delle società di gestione dell’ATO 3 per la costituzione del gestore unico e la scelta del software gestionale unico».

Nel quadriennio 2015-2019 sono stato apportate modifiche alla programmazione e al controllo del servizio, soprattutto in funzione della nuova disciplina definita dall’Arera-l’Autorità nazionale preposta a fornire gli indirizzi relativi alla gestione dei servizi idrici.

La mappa dei Comuni in Aato 3

Poi Fiordomo prosegue. «In questi anni sono stati aggiornati il regolamento e la Carta del Servizio, così come le convenzioni per la gestione del servizio per garantire una migliore qualità di quelli erogati e una maggiore tutela degli utenti. Sono stati introdotti standard di servizio migliorativi rispetto al passato e indennizzi automatici in caso di mancato rispetto degli stessi».

Aggiornato anche il Piano degli investimenti «per superare le criticità infrastrutturali nel comparto fognario e depurativo. Nel triennio 2016-2018 sono stati realizzati sul territorio circa 50 milioni di euro di investimenti che hanno permesso, ad esempio, il completamento della condotta del Nera fino a Montecassiano, l’ampliamento del depuratore di Castelfidardo e la realizzazione del depuratore di Filottrano e di vari altri collettori fognari tra i quali si ricorda il collettore di fondovalle del Chienti per depurare i reflui di Montecosaro e Morrovalle».

Recentemente è stata approvata l’articolazione tariffaria unica d’ambito che ha eliminato in gran parte dell’Aato 3 «le incomprensibili ed inique differenze tariffarie che sussistevano sul territorio».

«Grazie ai risparmi nella gestione delle spese (-8% nel triennio), è stato possibile agevolare gli utenti in difficoltà – continua Fiordomo – anticipando di diversi anni le decisioni assunte a carattere nazionale dall’Arera. Il Voucher idrico ha consentito a centinaia di utenti di ricevere uno sconto in bolletta pari a 100 euro all’anno per gli anni 2016-2017.

L’Aato 3 inoltre è stato uno dei soggetti protagonisti nell’approvazione delle agevolazioni concesse agli utenti colpiti dagli eventi sismici.

«Nel 2017 l’ente si è trasferito nella nuova sede a Piediripa che risponde a tutte le norme in termini di sicurezza dei lavoratori. L’Aato 3 Macerata si è sempre contraddistinto per l’attività di comunicazione e formazione con l’obiettivo di sensibilizzare la collettività locale ad un uso corretto e responsabile della risorsa idrica.

In questi tre anni sono state numerosissime le attività completate che hanno permesso la diffusione di buone pratiche di consumi a migliaia di studenti e cittadini.

Lezioni formative, concorsi, seminari, eventi (tra cui si ricordano le tre edizioni di “Acquaday”, la grande festa dell’acqua nell’Aato 3, evento unico in Italia), nonché una sempre maggiore attenzione alla comunicazione anche attraverso i nuovi canali comunicativi come quelli social (il profilo Fb dell’Ente è visitato quotidianamente da centinaia di utenti) o la realizzazione di una APP istituzionale per smartphone, caso unico in Italia».