LORETO – Prosegue la mobilitazione dei lavoratori della Ragaini radiatori di Loreto per fermare i 166 licenziamenti annunciati. Quei dipendenti, molti dei quali padri di famiglia residenti nella Valmusone, sono disperati. Dopo il sit-in dei dipendenti nella sede del Consiglio regionale la scorsa settimana, mentre le Rsu e Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm Uil venivano ricevute dal presidente del Consiglio Mastrovincenzo, è stata indetta un’altra giornata di sciopero. Obiettivo fermare la procedura di licenziamento dovrebbe concludersi il 4 agosto.
Proclamata per venerdì 23 giugno la terza giornata di sciopero di otto ore con manifestazione a partire dalle 9.30 sotto la Prefettura di Ancona. Ci sarà un incontro, convocato dal prefetto Antonio D’Acunto, tra il sindaco di Loreto, i rappresentanti della Regione Marche e l’azienda per capire come risolvere la crisi.
Una nota dolente è stata sottolineata dai sindacati: «Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm Uil esprimono amarezza e delusione per non essere stati invitati al tavolo con istituzioni e azienda e ritengono la scelta del Prefetto quantomeno insolita di non convocare anche le parti sociali – scrivono in una nota congiunta -. Confidiamo nel fatto che tale scelta sia dovuta solamente all’analisi conoscitiva della situazione da parte del Prefetto e auspichiamo di essere coinvolti al più presto. Ribadiamo di voler incontrare l’azienda solo in tavoli istituzionali, questo perché nei precedenti incontri fatti la “Ragaini” ha sistematicamente disatteso gli accordi firmati tra le parti».