FILOTTRANO – Sono comparsi diversi cartelli in questi giorni sulle strade di Filottrano. «Attenzione, strada frequentata dai ciclisti», recitano. Tutte le auto devono mantenere la distanza di un metro e mezzo nel sorpasso a un ciclista in pratica.
Marco Scarponi, fratello del grande ciclista Michele morto ormai quattro anni e mezzo fa in sella alla bici nella sua città, e segretario generale della Fondazione che porta il nome dell’aquila di Filottrano, spiega: «Fa parte di un’iniziativa lanciata dall’Associazione corridori ciclisti professionisti italiani, l’Accpi, portata avanti da Marco Cavorso, toscano che ha perso il figlio in bici, preso in pieno da un automobilista, assieme alla ciclista Paola Gianotti. C’è proprio una proposta di legge per il metro e mezzo. Riteniamo sia utile sistemare il cartello soprattutto per avvisare la gente che in strada ci sono anche i ciclisti, non solo le auto. Sarebbe ora di prenderne atto, di rallentare. È un messaggio culturale più che altro che speriamo diventi presto una legge. Filottrano è uno dei Comuni che si fa veicolo di questo messaggio dopo la morte di Michele. Non essendo legge appunto i cartelli possono essere posizionati solo sotto quello di denominazione delle città e in precisi posti adibiti a cartelli non previsti dal codice della strada».
Lo scorso 25 settembre era il compleanno di Michele Scarponi e la città di Filottrano ha ospitato la terza “Granfondo – Strade imbrecciate” intitolata a lui. Un’occasione importante che è avvenuta in concomitanza con l’iniziativa di posizionare i cartelli per la città. «Il 24 settembre abbiamo sistemato la prima segnaletica – dice il sindaco Lauretta Giulioni -. Sono cartelli nuovissimi infatti e rientrano nella politica di attenzione del Comune per quanto riguarda la sicurezza stradale che stiamo adottando con ancora più forza. Purtroppo abbiamo dovuto fare i conti con la morte di Michele sulle nostre strade e, grazie al buon rapporto con la Fondazione, abbiamo deciso di mettere i segnali. La stessa sta promuovendo il loro posizionamento in tutta Italia. Noi li abbiamo già installati e ci sembra un’ottima iniziativa che richiama l’attenzione soprattutto sulle morti su strada dei ciclisti ma anche sulla sicurezza stradale a tutto tondo».
La Fondazione lavora creando e finanziando progetti che hanno come fine l’educazione al corretto comportamento stradale. L’obiettivo primario della Fondazione è sensibilizzare le persone ad essere sulle strade con la consapevolezza di non essere sole e diffondere valori quali il rispetto della persona e delle regole, l’incontro, la coesione sociale, l’accoglienza e il sostegno per creare così un mondo migliore. «La sicurezza è un tema sempre molto importante e noi ci battiamo ogni giorno per questo, anche perché non ci può essere una mobilità sostenibile di cui si parla tanto senza sicurezza stradale – continua Scarponi -. Speriamo che presto tutti quanti, sia chi lavora nel campo educativo che chi si trova in politica, mettano in chiaro un percorso più intenso che vada a risolvere le vere cause della violenza stradale che sono l’alta velocità soprattutto e la distrazione. È ora di fare sul serio perché siamo fermi ormai da dieci anni a certi numeri, che poi sono vite, e non riusciamo ad abbassarli».