OSIMO – Sono tornate a palazzo Campana le tremila carte dell’archivio storico Campana e i tredici volumi antichi della biblioteca storica dopo la campagna di restauro commissionata dall’Istituto per l’istruzione permanente di Osimo al restauratore urbinate Gabriele Dondi per salvaguardare i pezzi più fragili dell’importante collezione e continuarne a garantire la fruizione pubblica.
Un investimento di oltre 35mila euro reso possibile dal contributo della Fondazione Cariverona che ancora una volta ha riconosciuto la rilevanza del progetto del Campana selezionandolo tra molti. Secondo criteri di priorità e urgenza e sulla base della rarità e del pregio sono stati selezionati i beni della biblioteca e quelli dell’archivio storico da sottoporre al restauro.
Tra i primi i sei volumi a stampa del Canone di Avicenna del 1498 ai quali è stata realizzata la legatura ex novo in pergamena e la coperta; tra i manoscritti il Missale Romanun del 15esimo secolo e il Nomokanonon di Fozio, prezioso volume in greco del 14esimo secolo, entrambi con decorazioni miniate e in foglia d’oro. Tutte le carte sciolte dei fondi più antichi dell’archivio, relativi alla famiglia Campana e al Seminario e Collegio, risalenti al 17esimo e 18esimo secolo, che presentavano evidenti lacerazioni e perdita di frammenti a causa dell’acidità degli inchiostri, sono state pulite a secco, lavate e velate in modo da interrompere il processo corrosivo.
Tra le carte restaurate anche un prezioso rotolo in ebraico: una Megillah in pergamena illustrata con le Storie di Ester databile al 17esimo secolo. Nel piano di interventi anche l’acquisto di una cassettiera portadisegni per garantire la migliore conservazione e fruizione dei materiali cartacei e pergamenacei di grande formato nel rispetto degli odierni standard conservativi e di sicurezza e la sostituzione della vecchia a maglie della biblioteca con una porta in vetro meno impattante.