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Osimo, il sindaco Pugnaloni fa chiarezza sul caso dei fondi del piccolo Samuel

Nella sala Vivarini il primo cittadino ha fatto il punto della situazione sulle donazioni, ferme da un anno e mezzo, destinate al bimbo che ha perso i genitori nella tragedia di Rigopiano. «Denunceremo chi diffama e calunnia il Comune»

Da sinistra: l'assessore alla Polizia Federica Gatto, il vicesindaco Mauro Pellegrini, il sindaco Simone Pugnaloni e il capogruppo del Pd Giorgio Campanari
Da sinistra: l'assessore alla Polizia Federica Gatto, il vicesindaco Mauro Pellegrini, il sindaco Simone Pugnaloni e il capogruppo del Pd Giorgio Campanari

OSIMO – Ha convocato una conferenza stampa stamattina, 3 novembre, nella sala Vivarini del Comune di Osimo il sindaco Simone Pugnaloni per fare chiarezza sul caso dei fondi destinati al piccolo Samuel di Michelangelo, rimasto orfano nella tragedia di Rigopiano.

«Chi ha esagerato con la disinformazione questa volta pagherà. Denunceremo chi diffama e calunnia il Comune sul caso dei fondi», ha esordito il primo cittadino accanto al vicesindaco e assessore alla Cultura, l’avvocato Mauro Pellegrini, l’assessore alla Polizia Federica Gatto e il capogruppo del Pd in Consiglio Giorgio Campanari.

Nei  giorni scorsi il consigliere comunale del Gruppo Misto Maria Grazia Mariani, assieme all’avvocato Paolo Mengoni, aveva scritto al giudice tutelare di Chieti per chiedere spiegazioni. La giunta infatti ha spiegato che quei soldi sono fermi da un anno e mezzo ormai perché il tutore definitivo del bambino, oggi otto anni, non è stato ancora nominato.

Il sindaco ha ribadito: «L’accettazione della donazione deve essere effettuata solo dopo l’autorizzazione del giudice tutelare e deve essere richiesta dal tutore. Il tutore avvisato della questione non ha mai formulato questa istanza. Le accuse di indebita custodia e inerzia da parte del Comune gettano fango sulla nostra onorabilità e danneggiano la serenità di quella famiglia».

L’avvocato Pellegrini ha ripercorso la cronistoria del fondo che oggi raccoglie quasi 140mila euro e ribadito: «Il Comune non può effettuare il versamento, sarebbe incosciente. Le accuse nei confronti del Comune sono calunnie. Ci sono stati controlli della Finanza ma non è emerso nulla di anomalo. Ci auguriamo che dopo questo si cali un sipario sul caso».

Intanto oggi partirà con una pec una nuova comunicazione dal Comune al tribunale di Chieti per chiedere un colloquio urgente con il presidente del tribunale facente funzione e il Comune procederà a inoltrare le denunce.