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Autovelox di Filottrano, il Comune contro la Prefettura

Dopo l'accoglimento di vari ricorsi da parte del Prefetto, il municipio si rivolge al tar. Domani, mercoledì 13 settembre, l'ultima tranche di ricorsi al giudice di pace

L'autovelox di Filottrano
L'autovelox di Filottrano

FILOTTRANO – Alcuni multati dall’autovelox di via dell’Industria a Filottrano che intendevano fare ricorso, ma non sono rientrati nei tempi dei trenta giorni previsti dal giudice di pace, si sono rivolti alla Prefettura che prevede tempi più elastici di sessanta giorni dalla notifica della multa per impugnarla. Il Prefetto ha accolto molti dei cinquanta ricorsi presentati. Il Comune a sua volta però ha appena deciso di fare ricorso al tar contro la Prefettura.

Nel ricorso in cui in cui il Comune chiede l’annullamento del provvedimento della Prefettura il nodo è chiaro: «Nella parte delle motivazioni la Prefettura si riporta al sopralluogo della Polizia stradale di Ancona che avrebbe rilevato irregolarità della segnaletica – si legge -. Tali poteri di indagine, attraverso propri organi che relazionano non in contraddittorio con l’organo operante, non sono previsti dalla norma e la Prefettura ha illegittimamente allargato l’ambito del proprio potere di indagine».

Una decisione che fa discutere sia per la natura stessa dell’atto, cioè di un Comune che contesta nelle sedi giudiziarie un provvedimento della Prefettura, che dal punto di vista economico. Il municipio infatti ha incaricato un legale che costerà all’incirca duemila euro, “costringendo” poi quei multati a costituirsi in giudizio impiegando risorse personali per un legale. Una di queste è una giovane di Serra San Quirico cui erano state comminate dieci multe per aver transitato lungo via dell’Industria a 75 chilometri orari.

Infuriato il comitato per il rispetto del codice della strada: «Grave atto del sindaco che ha fatto ricorso contro la Prefettura di Ancona che ha accolto alcuni ricorsi contro l’autovelox. Il primo cittadino ha superato ogni limite addirittura appellandosi al tar. Mai un Comune si era permesso di mettersi contro le decisioni del Prefetto. Invieremo un esposto alla Procura penale e alla Corte dei Conti e anche al Ministero dell’Interno. E’ ora però che l’opposizione in Consiglio comunale faccia qualcosa, noi faremo la nostra».

L’ex sindaco Ivana Ballante, adesso consigliere di minoranza, da parte sua ha già risposto alle accuse del comitato: «L’opposizione ha fatto sempre la sua parte sia in sede amministrativa che con iniziative politiche. Il Consiglio Comunale è stato costretto ad affrontare più volte l’argomento solo grazie alle interpellanze e mozioni presentate dal nostro gruppo consiliare. A luglio abbiamo chiesto alla maggioranza di rinunciare a impugnare le sentenze dei giudici di pace e da subito avevamo fermamente contestato la scelta dell’Amministrazione di installare il rilevatore di velocità su quel tratto di strada che ha portato al Comune, come ampiamente prevedibile, oltre un milione di euro in poco più di due mesi».

La prossima udienza al giudice di pace è stata fissata per domani, mercoledì 13 settembre, con l’ultima parte dei ricorsi rimasti in coda, un centinaio, più della metà di quelli già discussi. Saranno presi in carico dal giudice Eliana Parlato. Nel luglio scorso anche il terzo giudice di pace aveva accolto la seconda tranche dei ricorsi presentati dai multati dal famigerato autovelox che in meno di tre mesi, dal giugno al settembre 2016, attivo 24 ore su 24 in entrambe le direzioni per un limite di velocità massimo consentito di 50 chilometri orari, ha comminato 18mila e 300 multe.