OSIMO – Dopo quattro anni di attesa il tribunale di Ancona ha respinto l’appello del comune di Osimo contro la sentenza del giudice di pace che aveva annullato una multa dell’autovelox di San Biagio ormai spento dal 2013. La sentenza del giudice di pace aveva annullato decine di multe comminate da quel dispositivo di via D’Ancona e oggi gli automobilisti hanno vinto ancora una volta con il ricorso respinto del sindaco. L’autovelox installato dall’amministrazione Simoncini fu subito contestato dal Comitato per il rispetto del codice della strada dichiarato illegittimo a seguito di alcuni pareri dei Ministeri competenti.
Il parere del Comune per mano del sindaco Simone Pugnaloni: «La sentenza si è soffermata su aspetti meramente processuali (alquanto complessi e discussi in sede giurisprudenziali) in ordine alla proposizione dell’appello, rilevandone l’inammissibilità sulla base della più recente giurisprudenza, successiva al deposito dell’appello avvenuto nel dicembre 2014, quando l’orientamento, preso a riferimento da parte del tribunale di Ancona, non si era ancora formato né tanto meno consolidato. Il tribunale ha quindi arrestato il proprio giudizio unicamente su tali questioni di natura processuale, non entrando nel merito della decisione della legittimità dell’avviso di accertamento elevato dalla Polizia municipale, impugnato dal ricorrente e annullato dal giudice di pace di Ancona. L’Amministrazione comunale valuterà con estrema attenzione la possibilità di un eventuale ricorso in Cassazione, non ritenendo condivisibile la decisione assunta dal giudice di appello».
Il parere del comitato per il rispetto del codice della strada per mezzo del presidente Giovanni Strologo: «In una riunione del comitato era presente Simone Pugnaloni, oggi sindaco, che era d’accordo con le posizioni espresse dai rappresentanti del comitato. Appena eletto sindaco però ha fatto impugnare la sentenza relativa a una multa di circa 200 euro incaricando il solito studio legale per più di mille e 500 euro. Il tribunale di Ancona ha di nuovo condannato l’amministrazione comunale anche al pagamento alle spese legali per circa 500 euro. Ora chiediamo conto al sindaco per aver sperperato denaro pubblico, oltre ad essere stato un voltagabbana rispetto alle sue posizioni espresse prima che diventasse primo cittadino».