OSIMO – Più controlli ma anche più informazione e formazione al cittadino e alle imprese per una corretta raccolta sempre più differenziata. E poi l’attivazione della tariffa puntuale: si paga per quanto si “butta”. Sono queste le novità messe in campo sul territorio da Astea che si occupa della raccolta dei rifiuti nel Comune di Osimo con oltre 16mila utenze. Per migliorare il servizio sui rifiuti l’azienda, dal 2017, si è dotata di quattro ispettori ambientali interni formati, come da prassi, dai vigili urbani e abilitati per fare controlli e sanzioni.
«Uno dei problemi principali dei rifiuti ingombranti è quello degli scatoloni che, se non piegati, vanno ad occupare molto spazio, sottraendolo a quello delle altre persone che sono costrette poi a lasciare la carta in strada. Ma la questione non riguarda solo i privati, anzi. Molto spesso la nostra esperienza, e i controlli degli ispettori eseguiti tra giugno e luglio, ci dicono che soprattutto le attività produttive e commerciali non sanno gestire bene questa tipologia di rifiuto. Noi vogliamo aiutarli informandoli e formandoli. Ci saranno controlli e segnalazioni soprattutto ora, in questo mese di dicembre, anche nel centro storico di Osimo dove ci sono i cassonetti di prossimità. Poi fra sei o sette mesi faremo il punto per capire se la situazione sia migliorata», dice Giancarlo Mengoni, responsabile del Servizio di igiene urbana di Astea spa.
Altra novità, ancora in fase di studio, è l’introduzione nei prossimi mesi della “Tariffa puntuale”. Si tratta di un sistema di quantificazione dei rifiuti prodotti dalla singola utenza che consente di determinare una tariffa proporzionale al conferimento.
Questa sarebbe attivata per quanto riguarda “il secco o l’indifferenziato” e partirebbe coinvolgendo i residenti del centro storico di Osimo. Obiettivo: ridurre il più possibile i rifiuti. «Siamo ancora a livello di progettazione e occorre vedere anche quale metodologia sarà adottata a livello provinciale. A seconda di quanta raccolta differenziata si fa, infatti, ci sono delle aliquote regionali più o meno alte; per esempio, chi ricicla solo fino al 65% ha delle tasse regionali più alte», afferma Massimiliano Riderelli Belli, direttore generale Astea spa. Che detta anche i tempi di attivazione. «Si pensa di iniziare la sperimentazione nel 2019 dal centro storico per poi uniformare il sistema al resto del territorio. Nel 2020 si andrà alla identificazione delle utenze e nel 2021 quindi si partirà sistematicamente».
Osimo nel 2018 raggiungerà il 75% di raccolta differenziata «Con la conseguenza positiva che ci sarà una piccola riduzione dell’ecotassa che vuol dire anche una tariffa dell’utenza domestica più bassa», dice l’amministratore delegato Astea spa Fabio Marchetti.
Che conclude. «Per determinare quanto rifiuto indifferenziato produce una famiglia stiamo pensando di utilizzare la tessera sanitaria per riconoscere l’utenza, abilitando tutte le tessere sanitarie dei componenti del nucleo famigliare. Per quanto riguarda il metodo di calcolo ci sono due sistemi: quello volumetrico o a peso. Probabilmente si sceglierà il volumetrico che consente minori investimenti e non lascia spazio a contestazione in caso di differenti tarature delle bilance».