LORETO – Loreto potrà beneficiare del bonus “centri storici”. La misura economica a favore degli esercenti è stata infatti estesa anche ai Comuni sede di santuari religiosi, inizialmente esclusi dal beneficio riservato solo ai capoluoghi di provincia e alle città metropolitane. C’è stato il cambio di Governo ma naturalmente si procede come già stabilito dal precedente. «Stiamo monitorando costantemente la situazione che riguarda il bonus centri storici. Lo scorso dicembre siamo riusciti, con una mozione di Loreto nel cuore votata all’unanimità e portata all’attenzione del Governo, a far inserire le città santuario come Loreto tra i beneficiari di queste importanti misure – dicono dall’amministrazione comunale – Sono state già pubblicate le linee guida per gli aventi diritto e a breve l’Agenzia delle Entrate dovrebbe pubblicare il portale per presentare le domande».
In pratica il bonus spetta ai titolari di Partita Iva attiva che svolgono attività commerciale o di servizi al pubblico che hanno riscontrato una presenza di turisti provenienti dall’estero in numero pari a tre volte superiore a quello dei residenti nello stesso Comune. Il contributo è commisurato alla diminuzione di fatturato subita pari ad almeno un terzo tra giugno 2019 e giugno 2020. Il contributo è riconosciuto agli aventi diritto per un ammontare non inferiore a mille euro per le persone fisiche e a duemila per i soggetti diversi dalla persone fisiche.
Il precedente Governo aveva recepito la mozione firmata lo scorso 30 novembre dal capogruppo di maggioranza Michele Marchiani e approvata all’unanimità dal Consiglio comunale, che aveva portato all’attenzione dell’ormai ex premier Giuseppe Conte e dei ministri dell’Economia e dei Beni culturali il disappunto della città mariana per l’esclusione da misure di sostegno essenziali in una cittadina che, causa Covid, ha subito un crollo verticale delle presenze turistiche. Si parla di un 95% in meno nei tre mesi di lockdown e meno 50% nell’arco temporale da gennaio a ottobre.
«È stata una mancanza grave – aveva detto il sindaco Moreno Pieroni -. La posizione nella legge di bilancio doveva essere rivista anche a favore delle città di culto, centri spesso di piccola e media dimensione dall’economia incentrata soprattutto sul turismo devozionale. La risposta è arrivata con lo stanziamento di dieci milioni di euro destinati agli esercenti che vendono beni o servizi al pubblico nei comuni sede di santuari. Un riconoscimento importante per Loreto, sede del santuario mariano più importante al mondo e una notizia sulla quale riponevamo molte aspettative. Non dimentichiamo che Loreto nelle Marche è la realtà più colpita dalle conseguenze economiche della pandemia poiché ha visto diminuire in media dell’80% le sue presenze turistiche e gran parte del nostro tessuto economico vive di questo, così come accade nelle altre città santuario come Assisi, Pompei, San Giovanni Rotondo». Città “gemelle” che Loreto aveva chiamato all’appello lo scorso novembre proprio per condividere e dare più forza alla richiesta, come spiega il consigliere capogruppo Michele Marchiani: «Abbiamo mandato il nostro odg alle altre città santuario accumunate dalle nostre stesse esigenze e siamo in questo modo riusciti a sensibilizzare il ministero della Cultura».