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Caro mensa, a Castelfidardo è ancora polemica

A tornare alla carica il gruppo di minoranza Solidarietà popolare che afferma: «L'aumento non può essere "fisiologico"»

Castelfidardo, teatro della manifestazione in programma lunedì 24 settembre alle 21,15
Castelfidardo, teatro della manifestazione in programma lunedì 24 settembre alle 21,15

CASTELFIDARDO – Non si smorza la polemica sul caso aumenti nelle mense scolastiche di Castelfidardo. Dopo la replica dell’assessore al Bilancio Sergio Foria, torna all’attacco il gruppo di minoranza Solidarietà popolare: «L’Amministrazione, eletta anche grazie alle promesse fatte per il sostegno alle famiglie, il reddito di cittadinanza, l’abolizione di Equitalia e le decurtazioni varie sbandierate ai quattro venti, probabilmente ritiene che i lettori non siano in grado di comprendere i numeri – afferma il consigliere Mirco Soprani -. L’assessore ha giustificato il rincaro del costo delle mense dicendo che si è trattato di “una semplice rivalutazione sulla base degli indici Istat, dato che le tariffe erano ferme dal 2009”. Detto così sembrerebbe anche logico, peccato che si sono dimenticati di far riferimento ai numeri. Ci chiediamo come sia possibile parlare di indici e aumenti senza mostrare ai lettori i dati di cui si sta parlando».

Mirco Soprani

Carte alla mano l’ex sindaco ha fornito alcune informazioni: «Prima di tutto l’appalto per la refezione dei pasti è stato indetto nel 2013, pertanto scenari precedenti non sono da considerare. Secondo, se valutiamo il tasso di inflazione medio annuo del periodo 2013-2016 scopriamo una bella sorpresa: nel 2013 è stato dell’1,1 per cento, nel 2014 dello 0,2 e, udite udite, nel 2015 e 2016 è stato del meno 0,1 per cento. A fronte di un tasso negativo viene applicato un “fisiologico aumento” del 6,7 per cento? Visti numeri salta subito all’occhio l’inutilità del sacrificio chiesto alle famiglie, soprattutto se si pensa che amministrazioni limitrofe hanno diminuito i costi della refezione. Non riusciamo a vedere cosa ci sia di fisiologico in questo gioco; al massimo ci ritorna in mente il ritornello di una bellissima canzone di qualche decennio fa: “Tu chiamali, se vuoi, aumenti”».