Attualità

Castelfidardo, l’ex discoteca Komedia venduta all’asta

La quarta asta è stata quella buona: una famiglia di imprenditori del posto si è aggiudicata la struttura. Il locale, situato lungo la statale 16, aveva chiuso i battenti almeno dieci anni fa

CASTELFIDARDO – Il Komedia è stato venduto. Quello che resta della grande discoteca, capace di far ballare centinaia di giovani, adesso ha una nuova proprietà. La quarta asta a fine febbraio è stata quella buona.

Il locale a Castelfidardo, lungo la statale 16, ha chiuso i battenti almeno dieci anni fa. Alla fine del novembre scorso c’è stato il terzo tentativo, dopo il primo di aprile e il secondo di fine settembre, ma nessuno aveva avanzato offerte. Adesso una famiglia di imprenditori del posto si è aggiudicata l’intera struttura. La procedura fallimentare è datata 2020. Il prezzo a base d’asta è sceso a quasi 244mila euro dai 300mila iniziali. La destinazione d’uso dovrà essere la stessa, magari potrà diventare un locale polifunzionale, con sala da ballo e ristorante, ma pur sempre per l’intrattenimento.

Tutti ricordano con nostalgia oggi il Komedia: c’erano tre sale con altrettanti tipi di musica e una zona ristorante, la prima dedicata alla musica house-commerciale, la seconda ai fumatori con musica revival Settanta, Ottanta e Novanta ed happy music, e nella terza si ballava latino-americano. Tempi che risultano lontani in questo periodo di emergenza pandemica in cui le discoteche hanno riaperto i battenti ma non al massimo della capienza e con tante restrizioni.

I locali da ballo

Discoteche e locali da ballo hanno riaperto da un mese ormai ma con grosse limitazioni ancora in vigore che ne stanno compromettendo la resistenza. Come se non bastasse, gli aumenti delle bollette della luce sono, come per altri settori, l’ennesima stangata al settore che tenta in tutti i modi di uscire fuori dal buio.

Maurizio Casarola, presidente regionale di Assointrattenimento e rappresentante della sala da ballo Melaluna centerdance di Castelfidardo, proprio accanto all’ex Komedia, conferma: «Abbiamo riaperto, ne siamo contenti, organizziamo diverse serate danzanti ma siamo comunque in sofferenza anche per il caro bollette. La capienza all’interno della sala al 50 per cento e all’esterno al 75, l’utilizzo della mascherina all’interno (no se si balla ma se si gira per il locale sì), più il possesso del green pass rafforzato e altre restrizioni ci penalizzano comunque in buona misura. Noi abbiamo mantenuto lo stesso prezzo del biglietto a fronte degli aumenti. Il 35 per cento delle disco in Italia però non è riuscito a sopravvivere e ha chiuso. Gran parte dei ristori 2021 che ci hanno dato vanno a confluire nel pagamento della Tari e quindi è facile immaginare che tantissimi locali non ce l’hanno fatta, ci sono i costi fissi imprescindibili. Perché i teatri e i cinema pagano il 10 per cento di Iva e noi il 22? Siamo anche noi nel campo della cultura, della musica e dello spettacolo».