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Incendio alla Tontarelli, il titolare: «Ci siamo rialzati dall’alluvione, ci rialzeremo anche stavolta»

L’incendio all'azienda di Castelfidardo, tra i maggiori produttori di casalinghi in plastica, divampato nelle prime ore di questa mattina (16 aprile) è stato domato intorno all'ora di pranzo. Le parole dell'imprenditore Sergio Tontarelli, il punto con i soccorritori e le autorità. In corso le analisi dell'Arpam

La densa nube di fumo nero avvistata anche a grande distanza dai residenti
La densa nube di fumo nero avvistata anche a grande distanza dai residenti

CASTELFIDARDO – L’incendio è stato domato attorno a mezzogiorno di oggi, 16 aprile, anche se sono ancora presenti diversi focolai. Non ci sono feriti né intossicati comunque nel rogo divampato alle 5.45 nello stabilimento di Tontarelli spa, uno dei maggiori produttori di casalinghi in plastica, a Castelfidardo, circoscritto al solo deposito di prodotti finiti e semilavorati (da dove erano partite le fiamme).

Lo stabilimento interessato dall’incendio conteneva prodotti lavorati in polipropilene, la cui tossicità è inferiore rispetto al pvc, e quindi l’Arpam, in attesa di ulteriori approfondimenti, ha escluso il pericolo di sostanze altamente tossiche come la diossina. Al lavoro da subito i tecnici però che hanno prelevato campioni di acqua dal fosso Aspio alla ricerca di eventuali infiltrazioni e che stanno analizzando anche il terreno per le ricadute della nube di fumo nero arrivata a chilometri di distanza verso Sud, fino a Porto Recanati.

Le prime rilevazioni effettuate comunque sono negative rispetto alla presenza di sostanze nocive nell’aria. Il Dipartimento di prevenzione dell’Asur ha invitato il Sindaco a informare i cittadini dell’opportunità di rimanere al chiuso, almeno per il tempo strettamente necessario alla verifica delle ricadute al suolo dei fumi, e di evitare il più possibile le uscite se non strettamente necessarie. Sarà inoltrata allo stesso, in qualità di autorità sanitaria locale, una richiesta di ordinanza, in via cautelativa, per il divieto temporaneo della raccolta, vendita e consumo di prodotti ortofrutticoli coltivati nell’area, del pascolo degli animali e dell’utilizzo di foraggi per alimentazione animale. L’intera area interessata sarà valutata da ora fino ai prossimi giorni per controllare le ricadute al suolo e il possibile interessamento delle colture.

Secondo i vigili del fuoco, intervenuti sul posto con due autopompe (una giunta da Civitanova Marche) e cinque squadre da Ancona, poi Osimo e Jesi, sono state rispettate tutte le prescrizioni di sicurezza, in particolare in materia di porte tagliafuoco e barriere e questo ha evitato che il rogo si propagasse ad altre parti della fabbrica. Intatti i reparti di produzione. L’area andata a fuoco è di circa diecimila metri quadrati.

Quando il rogo si è sviluppato c’erano una trentina di operai in turno nel reparto produzione, in un’altra parte dello stabilimento che non è stata toccata dalle fiamme. Un corto circuito a un quadro elettrico è l’ipotesi più accreditata tra le cause dell’incendio ma non è ancora certo. Nel deposito non ci sono congegni o lavorazioni che comportino l’utilizzo di fuoco o calore.

«Non possiamo ancora entrare, c’è il rischio crollo – dice l’ingegnere dei vigili del fuoco Rodolfo Di Odoardo -. La rete di idranti presenti ha permesso di limitare i danni. La struttura è progettata per resistere a 120 minuti di alte temperature che hanno raggiunto migliaia di gradi. Fortunatamente abbiamo potuto usufruire dell’acqua di due fabbriche, la seconda è quella attigua sempre di Tontarelli». A segnalare la presenza di fuoco è stata la reception. Le fiamme, alimentate anche dal cartone delle confezioni, si sono sviluppate rapidamente distruggendo l’intero deposito che aveva sul tetto anche pannelli fotovoltaici.

Sergio Tontarelli
Sergio Tontarelli

Attorniato dai familiari, il titolare Sergio Tontarelli ha detto: «È una cosa inimmaginabile per come teniamo le cose ordinate qui. Il reparto operativo stava lavorando. Il dispiacere è solo morale. Ringrazio tutti i miei dipendenti per il grande attaccamento dimostrato. Ci siamo rialzati dall’alluvione, ci rialzeremo anche stavolta. Non abbiamo ancora la stima dei danni ma solo contando il fotovoltaico sul tetto sono circa tre milioni di euro».

I dipendenti
I dipendenti

Accanto a lui i dipendenti che l’hanno “abbracciato” con un lungo applauso: «Siamo molto dispiaciuti. Sergio è un grande», dicono, in attesa di poter entrare per il turno.

La Regione Marche, in costante contatto con Vigili del fuoco, Arpam, Protezione civile e Asur, sta monitorando gli esiti dell’incendio. Il Governatore delle Marche Ceriscioli, appresa la notizia, ha immediatamente espresso la solidarietà della Regione all’azienda colpita e a tutti i lavoratori.

Il commissario di polizia di Osimo, Giuseppe Todaro (a destra) con Il sindaco Roberto Ascani
Il commissario di polizia di Osimo, Giuseppe Todaro (a destra) con Il sindaco Roberto Ascani

Sul luogo è arrivato anche il sindaco di Castelfidardo Roberto Ascani: «Questo è uno stabilimento di eccellenza che rispetta le regole. La situazione è sotto controllo adesso. Non ci sono feriti o vittime e questa è la notizia più importante. In attesa dei rilievi sull’aria si consiglia di rimanere in casa e tenere le finestre chiuse. Non sono previste ordinanze di chiusura delle scuole però. Grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco e alla grande cisterna di approvvigionamento idrico dell’azienda, in sole cinque ore l’incendio è stato spento. Abbiamo fatto installare una centralina di controllo alla scuola Crocette in modo da avere un’analisi costante sul nostro territorio ed escludere definitivamente ulteriori pericoli. Aspettiamo aggiornamenti da parte dell’Asur e dell’Arpam a tutto tondo. In ogni caso il problema relativo all’inquinamento atmosferico si è ridotto al minimo e dovrebbe scomparire nelle prossime ore».

Sul posto il comandante provinciale dei carabinieri Cristian Carrozza. I militari infatti, con il supporto dei militari del Nucleo tutela territorio che hanno sequestrato il capannone, stanno conducendo le indagini. Arrivato anche il dirigente del commissariato di polizia osimano Giuseppe Todaro per la sicurezza.

Il sindaco della confinante Osimo Simone Pugnaloni ha aggiunto: «È stato effettuato un sopralluogo da parte dell’Ufficio tecnico comunale. Le fiamme e la relativa nube creatasi a seguito dell’incendio sta virando a Sud. Terremo aggiornata la popolazione, in particolar modo quella di Osimo Stazione. Il monitoraggio è a cura della centrale operativa della Protezione civile regionale che aggiornerà gli enti locali a ogni eventuale nuovo bollettino sulla situazione in evolversi».

Il sindaco di Loreto Paolo Niccoletti ha informato: «Anche a Loreto sono in corso i rilievi da parte dell’Arpam per monitorare la qualità dell’aria del nostro territorio. Nel frattempo invitiamo la popolazione a rimanere con le finestre chiuse e ad evitare il più possibile attività all’aperto fino ad ulteriori aggiornamenti». La centralina mobile che monitora la qualità dell’aria al momento non individua evidenze significative.

Anche Filctem Cgil e Femca Cisl Ancona hanno espresso grande vicinanza e solidarietà ai dipendenti e all’azienda. Soddisfatti perché nessun lavoratore è stato coinvolto nel disastro, i sindacati auspicano una continuità dell’attività lavorativa senza ripercussioni sulla forza lavoro e sulla produzione. Il tutto, in attesa di ulteriori approfondimenti sulla sicurezza della salute pubblica e ambientale, mettendosi nel contempo a disposizione per un incontro e una valutazione generale della situazione.