CASTELFIDARDO – Ha riaperto al pubblico oggi, 29 agosto, dopo il restyling il Museo internazionale della fisarmonica in centro a Castelfidardo, scrigno di arte e cultura per eccellenza nella patria dello strumento ad ancia. Nell’osservanza delle regole sul distanziamento, la cerimonia di inaugurazione prevista al Salone degli Stemmi della civica residenza, dove sono state accolte autorità e personalità invitate per i saluti istituzionali e una breve performance musicale di Renzo Ruggieri (fisarmonica) e Giacomo Medici (voce), è stata chiusa al pubblico.
L’intervento di restyling condotto nel rispetto delle indicazioni della Soprintendenza ha reso le ambientazioni più ampie e godibili grazie a particolari effetti luminosi, ai colori ed ai nuovi arredi. Rinnovato anche il percorso espositivo secondo aree tematiche, valorizzando la qualità e il dettaglio di ogni opera. Parallelamente si è proceduto per la prima volta alla catalogazione dell’intero patrimonio secondo i canoni Mibact: i lavori sono stati co-finanziati dalla Regione Marche che ha intercettato e messo a disposizione fondi europei e in parte dalle aziende di settore tramite art-bonus.
Il sindaco Roberto Ascani ha detto: «Oggi è una giornata storica per Castelfidardo, dopo 39 anni abbiamo deciso di compiere un restyling doveroso. Il museo è un fiore all’occhiello per Castelfidardo e per tutta la Regione. All’interno ci sono due secoli di eccellenza artigiana. Stiamo costruendo un percorso, all’interno del museo è visibile anche l’anteprima del video-documentario prodotto da Sky che sarà pronto entro l’anno. Oggi questo museo, nato dopo la partecipazione alla trasmissione “Portobello” il 9 maggio 1981, è uno dei più visitati delle Marche. Presenti ci sono tutti i Comuni che hanno ricevuto beneficio e benessere dal comparto della fisarmonica: Camerano, Sirolo, Numana, Osimo, Loreto, Recanati. Abbiamo anche avviato la procedura per inserire lo strumento nel Patrimonio Unesco. Oggi parliamo di storia, tradizione e innovazione».
L’assessore regionale a Cultura e Turismo Moreno Pieroni ha aggiunto: «Oggi, come nel 1981, è festa per l’intera città. Il museo della fisarmonica è stato ristrutturato e riqualificato con fondi finanziati dalla Regione Marche per 150mila euro. Un intervento che rientra nel percorso avviato in questi cinque anni dalla giunta regionale per valorizzare la fisarmonica a livello mondiale e scaturito dalla legge sulla fisarmonica che ha dato il via a tutti questi finanziamenti per Castelfidardo, per far sì che la fisarmonica diventasse lo strumento principale delle Marche nel mondo. Mi auguro che la nuova amministrazione regionale prosegua in questo percorso tracciato dall’attuale giunta e dal sottoscritto per far sì che la fisarmonica sia sempre più valorizzata e possa essere promossa nel mondo, continuando a dare impulso così anche all’indotto che oggi sta dando lavoro e occupazione in particolare alla vallata sud di Ancona ma anche a tantissimi altri marchigiani».
Il direttore del museo Christian Riganelli: «Ci sono sette sale tematiche, 130 pezzi esposti (a rotazione con i 500 pezzi che c’erano): sala Gervasio Marcosignori, la numero 2 dedicata alla creatività artigiana, la 3 grandi musicisti, la quarta Paolo Soprani con lo strumento più antico, un’armonica a mantice del 1872, la quinta costruttori italiani, la sesta la fisarmonica nel mondo, la settima Astor Piazzolla».
Beniamino Bugiolacchi, tra i fondatori, ha aggiunto: «La fisarmonica è nata come industria a Castelfidardo da Soprani che ha letto i tempi: un genio. Il museo in teoria è nato un po’ prima del 1981, quando abbiamo portato strumenti e documenti al Salone della musica di Milano e al Festival dell’amicizia di Pescara. Qualche mese dopo Vincenzo Canali (che era presente, ndr), all’epoca presidente della Proloco, scrisse ad Enzo Tortora per essere invitato a “Portobello”. Insieme siamo andati a Milano negli studi di Rai 2. La trasmissione è andata in onda il 20 febbraio 1981 e fu un successo, un boom di telespettatori, 20 milioni. Tra i tanti che ci hanno contattato, Giuseppe Panini (figurine, ndr) che aveva una passione incredibile per la fisarmonica. Da lì c’è stato il lancio e sono nati tutti i contatti. In appena tre mesi abbiamo dato ufficialmente vita al museo che è il fiore all’occhiello di Castelfidardo e non solo».
L’assessore alla Cultura Ruben Cittadini: «Castelfidardo ha la sua storia, dal fico sacro al castrum, al Risorgimento. E’ un territorio in cui generazioni di persone si sono succedute fino ad arrivare a noi che quest’aria la respiriamo, ce l’abbiamo dentro. Talvolta, inconsapevoli del fatto che il più piccolo dettaglio diverso avrebbe cambiato il destino delle cose. Dalla metà dell’Ottocento la storia di Castelfidardo è stata segnata dall’invenzione dell’organetto e della fisarmonica, dal talento ed il genio di personaggi come Pasquale Ficosecco, Paolo Soprani, il fratello Settimio Soprani, per citarne alcuni, e musicisti di fama internazionale come Gervasio Marcosignori, soprannominato Poeta della fisarmonica, fino ad arrivare ai giorni nostri con gli ambasciatori della fisarmonica e anche, se non soprattutto, da questo popolo industrioso che con il proprio lavoro ha portato benessere e ha permesso a Castelfidardo di superare i propri confini geografici. Memoria e presente. E proprio a questo popolo, a questi personaggi e a questo strumento inconfondibile nel suono, inimitabile nella meccanica ed unico nella forma, che dopo 30 anni, grazie ai fondi comunitari, regionali e comunali e non ultime le donazioni di aziende e privati attraverso l’art bonus, abbiamo voluto dedicare la riqualificazione di questo spazio museale rendendolo un luogo di memoria dinamica, di musica, pratica ed eventi. Questo strumento che viene costruito a Castelfidardo che è ormai considerata unicità mondiale e per noi oggi un simbolo che esprime i valori di unicità, ingegnosità e del saper fare. Il nostro obiettivo è che tali valori continuino a diffondersi e fecondare i cittadini del presente e le generazioni future».
L’onorevole Mirella Emiliozzi, deputata M5S, ha aggiunto: «Complimenti a tutti, che questa inaugurazione sia di ispirazione a tutti i Comuni delle Marche perché ognuno ha un tesoro e questo tesoro va valorizzato proprio come ha fatto Castelfidardo». Arrivato anche l’onorevole Luigi Gallo, deputato M5S: «Occasioni come queste fanno pensare a interventi di rilancio a tutto tondo per quanto riguarda la cultura. Sarebbe bello riportare nel codice degli strumenti musicali anche questi antichi che non sono presenti e creare una rete di musei delle Marche e non solo».
Le visite al Museo, gratuite per tutti in questo primo weekend, sono invece possibili fin dal pomeriggio, sempre in condizioni di ingressi contingenti in sicurezza.