CASTELFIDARDO e OSIMO – Il sindaco di Castelfidardo Roberto Ascani ha riaperto le attività didattiche nelle scuole primaria “Sant’Anna” e materna “Regina Margherita”. «Un segnale che fa ben sperare anche in considerazione del fatto che non abbiamo nuovi casi nei plessi dell’istituto comprensivo “Mazzini” dove si è continuato con le lezioni in presenza – spiega il primo cittadino -. In linea generale ad oggi c’è stato un leggero aumento dei casi positivi, cui fortunatamente segue un calo degli under 14. Siamo in attesa dei risultati dei test che faremo in questi giorni alla primaria “Cialdini” in modo che il quadro sia ancora più chiaro e soprattutto venga confinato alle sole strutture già colpite dalla variante inglese».
Sono in corso infatti ieri (11 febbraio) e oggi, venerdì 12, i tamponi drive nel piazzale Olimpia per gli alunni e il personale docente delle scuole chiuse.
C’è un altro problema che il sindaco sta cercando di affrontare: «In via ulteriormente cautelativa ho chiesto un tavolo tecnico alla Regione Marche, all’Asur e alla Prefettura per coordinare una serie di interventi che possano fronteggiare questa emergenza epidemiologica anche a seguito di un fenomeno tanto assurdo quanto scellerato di gruppi di ragazzini, provenienti anche da fuori città, che si radunano per filmare video musicali. Comprendo la volontà e il bisogno di socializzare ma il rischio di mettere a repentaglio la vita dei nostri concittadini non può essere accettato».
Ancora alta l’attenzione alla Fondazione Recanatesi di Osimo per il focolaio che ha contagiato fino a un centinaio tra ospiti e operatori. La situazione è in miglioramento, lieve. «Sta scendendo il numero dei contagiati, sono 65 gli ospiti positivi. Quattro unità del personale infermieristico sono assenti per Covid. In ogni caso è previsto il rientro a pieno organico per la prossima settimana. Ad oggi sono ancora presenti tre ufficiali della Marina e quattro unità infermieristiche inviate dall’Asur. I medici dell’Usca continuano tutti i giorni a visitare gli ospiti della struttura».
Un resoconto preciso stilato dall’avvocato Gabriele Galeazzi che per nome della Fondazione sta seguendo quanto accade. «Le strutture residenziali per anziani sono contesti particolarmente esposti al rischio di infezione da Covid perché gli anziani ospiti sono generalmente più vulnerabili alle infezioni rispetto alla popolazione generale. La Fondazione Recanatesi ha disposto misure di carattere straordinario per fronteggiare l’emergenza determinata dalla diffusività del contagio e prosegue le proprie attività nel rispetto delle misure precauzionali di contenimento del rischio, garantendo agli ospiti la continuità dell’assistenza nelle condizioni di massima sicurezza e al personale di operare al minor livello di rischio possibile». Per quanto riguarda i vaccini, la Fondazione Recanatesi resta ancora in attesa delle prime fiale: «Alcuni operatori che in precedenza avevano dato l’adesione alla campagna vaccinale iniziano ad essere contattati dall’Asur per la somministrazione del vaccino».