CASTELFIDARDO – Campionessa assoluta, nello sport e nella vita, una vera forza della natura. Così Assunta Legnante ha saputo conquistare la grande platea virtuale collegata con l’istituto “Laeng-Meucci” di Osimo-Castelfidardo nella serata di venerdì 20 novembre per il primo incontro del ciclo “Investire sul talento: a scuola con i campioni”. Il progetto, che si avvale del finanziamento della Regione Marche in attuazione del piano regionale per le politiche giovanili, non poteva avere esordio migliore: «Quando si parla di sport si parla di vita», per usare le parole della sportiva, fuoriclasse dello sport paralimpico, pluricampionessa e detentrice del titolo mondiale ed europeo nel getto del peso.
Ad aprire l’incontro i saluti del dirigente scolastico Angelo Frisoli e dei sindaci dei Comuni di Castelfidardo e Osimo, alla presenza dei responsabili di sede e dei tanti studenti e docenti che hanno seguito la diretta streaming. “Lo sport e la sua forza di inclusione” era il titolo della lezione ascoltata dalle parole della campionessa, che ha raccontato la sua storia rispondendo alle tantissime domande ed alle curiosità. Nata in Campania, ascolana di adozione (è lì che nasce il soprannome di “Cannoncino”), Legnante ha fatto rivivere la sua vicenda di atleta e di donna, dagli esordi grazie ai Giochi della gioventù a scuola, alle prime medaglie, ai record italiani, ai Giochi olimpici, con una carriera in crescendo. Poi il buio. L’aggravarsi della malattia, un glaucoma congenito, che le preclude la partecipazione alle Olimpiadi di Atene. «Sono andata incontro al buio di mia spontanea volontà ma non mi sono fatta fermare. Ho sconfitto le mie paure e ne ho fatto un trampolino di lancio per il futuro». Nel 2012 la sua seconda possibilità: le Paralimpiadi di Londra che affronta e vince guadagnando subito l’oro. E da lì non si è mai fermata: «Ragazzi, quello che vi posso dire è che non ci sono ostacoli che non si possano superare con la forza di volontà, contando soprattutto su se stessi». «Ringraziamo ancora la sportiva, che ha salutato l’istituto con il suo potente insegnamento, “Never give up”, e con un simpatico aneddoto sulla sua partecipazione a Rio 2016 – dicono dalla scuola -. “Una sera non riuscivo a dormire, malgrado fosse notte fonda sentivo delle urla pazzesche provenire da un campo vicino. “Vittoria!, Passa la palla!”. Mi sono chiesta: “Chi può essere così folle da giocare a calcio a mezzanotte?” Risposta: un gruppo di non vedenti che, non riuscendo a dormire, aveva deciso di giocare a calcio”. Un sentito ringraziamento va anche ai Comuni di Castelfidardo, Osimo ed alla regione Marche, ai professori Calducci, Rosciani e Pesaresi per l’intera organizzazione e per aver creduto fortemente nella realizzazione di questo progetto, all’associazione di ex studenti “Destiny production” ed alla rappresentanza di studenti dell’istituto per la preziosissima collaborazione». Appuntamento al 18 dicembre con Andrea Zorzi e “La sconfitta ci rende liberi”.