OSIMO – È stato ammesso al finanziamento previsto dal bando della Regione il Comune di Osimo per la realizzazione di progetti di crescita, integrazione ed occupazione a favore di soggetti disoccupati residenti nelle Marche. Nello specifico ha presentato un progetto sulla gestione dell’ecosistema del verde urbano per la tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale ed urbanistico. I soggetti che seguiranno il progetto e che sono beneficiari dei contributi previsti dal bando regionale sono cinque over 30, di qui quattro osimani (un architetto, un ingegnere edile, un laureato in valutazione e controllo ambientale e uno in comunicazione e culture digitali) e un anconetano (tecnico di controllo ambientale e protezione civile).
Progetto sulla gestione del verde urbano, i professionisti scelti
Tutti e cinque i professionisti, che risultavano disoccupati e che ora sono coinvolti nel progetto finanziato, lavoreranno per il Comune per nove mesi, a partire da martedì 1 giugno, per 25 ore settimanali con retribuzione di 700 euro mensili garantita dal bando regionale (a carico del Comune la copertura Inail).
Lo staff affiancherà la dirigente del Dipartimento Urbanistica, l’architetto Manuela Vecchietti, nella redazione del Piano del verde comunale che sarà uno strumento integrativo del Prg sul quale il Comune ha avviato un percorso per una nuova variante generale. I cinque over 30, che hanno sottoscritto l’accordo in presenza del sindaco Simone Pugnaloni, dovranno in particolare valutare il contesto e le risorse con un censimento del verde e degli spazi liberi pubblici, analizzare la domanda di servizi e infrastrutture verdi e fornire le linee guida per la redazione del Regolamento del verde urbano, anche nell’ottica del recupero e della valorizzazione dell’arredo urbano e della sistemazione del verde. «Avere più di trent’anni oggi significa essere giovani con una formazione fatta di tanti titoli e esperienze da costruire. I sogni sono grandi, le capacità infinite ma le possibilità del nostro mercato del lavoro spesso limitate e la pandemia non ha certo migliorato le cose», commenta il primo cittadino.
I tirocini di inclusione sociale
In parallelo a Osimo sono partiti i Tirocini di inclusione sociale, uno strumento per agevolare l’inclusione, l’autonomia e la riabilitazione delle persone prese in carico dai servizi sociali o dai servizi sanitari. Lo sa bene Osimo che ne ha attivati 41: in particolare il Comune ne ha 22 (di cui 19 seguiti dall’Umea e tre dal Csm) svolti in aziende pubbliche e private, e 19 finanziati a valere sul progetto di Ambito Por Marche. Sei sono attivi alla cooperativa sociale Roller house, quattro da Frolla, due al supermercato Conad e in bar, due alla Croce verde, due alla casa di riposo Bambozzi e poi alla Asso, all’Ufficio Ragioneria del Comune e alla mensa L’accoglienza.
«Questo strumento, che costituisce una delle politiche attive del lavoro, non è un rapporto di lavoro. Si realizza sulla base di un progetto che definisce gli obiettivi da conseguire e le modalità di attuazione concordato fra il soggetto che ha in carico il tirocinante, il promotore, l’ospitante ed il tirocinante – dice il vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Paola Andreoni -. Inserendo queste persone nel mondo lavorativo con la possibilità di far fare esperienze importanti ha risvolti positivi dal punto di vista dell’autostima e della realizzazione della persona».