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Commercio a Osimo, saldo positivo nonostante il lockdown

Dalle attività di pulizia a quelle per i servizi alla persona, la città non cede del tutto alla crisi dovuta all'emergenza sanitaria. Ecco i numeri e gli aiuti per le attività produttive

Il centro di Osimo
Il centro di Osimo

OSIMO – Il 2020 è stato un anno particolarmente gravoso per le attività produttive di tutta Italia e di certo anche per quelle osimane. Nonostante tutto, sono 68 le nuove attività a Osimo: si sono registrate infatti 24 nuove aperture nel 2020 a fronte di dieci chiusure, per un saldo positivo complessivo di 14 attività (per quanto riguarda il settore del commercio al dettaglio su aree pubbliche), più 93 aperture a fronte di 39 cessazioni per un saldo positivo di 54 attività per tutti gli altri settori, dalle attività di pulizia a quelle per i servizi alla persona.

Le limitazioni imposte dal Covid-19, entrate in vigore l’11 marzo e tuttora in essere, hanno portato ad importanti cali di fatturato per le attività, con la necessità di dover affrontare maggiori spese e grosse incertezze per il futuro. Un lavoro straordinario che operatori economici, amministratori e dipendenti comunali di diversi settori-servizi hanno dovuto fronteggiare. Il gruppo consiliare delle Liste civiche interviene: «Nel 2020 molte attività commerciali hanno avuto delle grandi perdite economiche e alcune si accingono a chiudere i battenti. Siamo a favore di una sospensione temporanea di tasse, bollette e affitti, cioè le spese fisse che le attività non possono continuare a sostenere senza entrate mensili. Il Comune deve fare la sua parte».

Il municipio ha aperto un bando per contributi per le attività chiuse in quel periodo: «Con la variazione di bilancio di luglio sono stati stanziati centomila euro e tali fondi sono, poi, stati integrati con altri 40mila euro attraverso la variazione di bilancio di novembre per un totale di 140mila euro – spiega l’assessore alle Attività produttive Michela Glorio -. Il bando è stato aperto dal 15 ottobre al 6 novembre. La procedura, completamente informatizzata, ha permesso di gestire in modo rapido le domande arrivate e di erogare i contributi entro natale. 344 domande di contributo sono state liquidate su un totale di 356 domande pervenute (nove domande rimangono in sospeso per verifica debiti verso il Comune) per un totale di 375 euro ad operatore con grande impegno dei servizi ragioneria e Suap».

Durante il periodo del lockdown di marzo, aprile e maggio 2020 l’amministrazione comunale, attraverso lo stesso assessorato, ha attivato un servizio di raccolta dati e disponibilità degli operatori economici presenti sul territorio comunale che effettuavano servizio a domicilio, sia di generi alimentari che di generi non alimentari. «Tali disponibilità sono state pubblicate attraverso il sito istituzionale del Comune di Osimo e social, contribuendo a far incontrare domanda e offerta di beni e servizi – continua l’assessore -. Questo servizio ha ripreso durante le limitazioni di novembre 2020. Inoltre, con l’obiettivo di garantire il distanziamento sociale e per venire incontro alle esigenze di maggiori spazi espresse dai commercianti e pubblici esercizi del territorio comunale, il Consiglio comunale si è espresso per consentire metrature più ampie rispetto a quelle previste dal regolamento dei dehors fino al perdurare della pandemia da Covid-19. L’ampliamento della metratura e l’esenzione dal pagamento della Tosap hanno consentito di ampliare gli spazi di ricettività presenti in città ed erogare maggiori servizi a residenti e turisti, come ad esempio l’esperienza molto apprezzata di piazzetta San Giuseppe».