LORETO – Mascherine obbligatorie per chi si muove in luoghi pubblici del territorio di Loreto. L’aveva annunciato come possibile e adesso il sindaco Paolo Niccoletti ha emesso l’ordinanza apposita che ne prevede l’obbligo a fronte dell’aumento dei contagi: «Ventiquattro concittadini sono in isolamento e a 30 è arrivato il numero dei positivi di cui cinque in ospedale – informa -. Al comando della nostra Polizia locale è operante il generatore di ozono. Il dispositivo di sanificazione dell’aria è in grado con un solo ciclo di trattare ambienti fino a 250 metri cubi. E’ a disposizione per le auto dei vigili urbani e comunali, per la Protezione civile e i volontari e dei medici di famiglia che con i loro mezzi attraversano la città».
Con l’atto il sindaco ha disposto che venga fatto uso di mascherine o protezioni per naso e bocca obbligatoriamente per l’accesso negli orari di apertura a esercizi commerciali, supermercati, uffici pubblici, uffici postali e istituti di credito. Qualora non sia possibile reperire altri sistemi di protezione della bocca e del naso infatti non c’è l’obbligo della mascherina ma basta accedere con sciarpa, foulard o simili. Ai trasgressori sarà comminata una multa che va da un minimo di 50 a un massimo di 500 euro. L’ordinanza resta in vigore fino al 18 aprile, salvo diversi termini stabiliti da provvedimenti nazionali sul prolungamento delle misure per fronteggiare lo stato di emergenza. Ci sono anche il rispetto della distanza minima interpersonale di almeno un metro e l’igienizzazione delle mani.
La Fondazione Opere laiche lauretane e Casa Hermes intanto ha messo a disposizione gratuita dell’Area Vasta 2 dell’Asur regionale i locali della sua vecchia sede al civico 52 di via San Francesco a Loreto. Nella struttura, opportunamente riadattata, sarà ospitata una unità Usca, Unità speciale di continuità assistenziale, operante anche sul territorio comunale, per garantire le visite domiciliari dei pazienti sintomatici o sospetti che non richiedono ricovero ospedaliero ma che hanno necessità di essere monitorati.
Quei pazienti non dovranno recarsi nella struttura ma, su richiesta dei rispettivi medici di medicina generale o pediatri di libera scelta, saranno visitati a casa da componenti dell’Unità equipaggiati con idonei dispositivi di sicurezza individuali. Ciò consentirà interventi precoci, riducendo i tempi di attesa per tamponi e interventi assistenziali e prevenendo, dove possibile, l’acuirsi della malattia, riducendo eventuali necessità di ricovero. L’Unità resta operativa sette giorni su sette dalle 8 alle 20 ed è composta da almeno due operatori (due medici o un medico e un infermiere), coordinata da un medico di medicina generale senior convenzionato da più di dieci anni e supportata da un pediatra di libera scelta con disponibilità telefonica.