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Castelfidardo, la perseguitava e la picchiava per costringerla a tornare insieme: arrestato

Per indurla a riprendere il rapporto molestava la ex compagna, una donna di 32 anni, in modo da farle temere per la sua incolumità e costringendola a mutare le proprie abitudini di vita. Lo stalker è finito in manette dopo mesi di persecuzioni

CASTELFIDARDO e OSIMO – L’ha inseguita e minacciata per mesi. L’ha anche picchiata, rendendole la vita impossibile. Ieri, 20 giugno, l’arresto. L’uomo è finito in manette in esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal gip del tribunale di Ancona il 16 giugno. Si tratta del pregiudicato Z.M., operaio 40enne di fatto domiciliato a Castelfidardo, stalker. L’uomo è accusato di atti persecutori e violenza privata. La misura è stata inoltrata dai Carabinieri di Castelfidardo perché l’uomo tra i mesi di febbraio e giugno ha perseguitato, sia in città che nei Comuni limitrofi, una 32enne del posto con cui aveva avuto una relazione extraconiugale. Voleva tornare con lei. Nonostante fosse stato ammonito dal Questore di Ancona con atto del 26 marzo e con la successiva misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna e ai luoghi da lei frequentati, in particolare l’abitazione, il luogo di lavoro e l’asilo del figlio della stessa (notificatogli il 4 maggio), ha continuato a perseguitarla.

Lo stesso è stato ulteriormente denunciato in stato di libertà alla Procura considerati i pericoli e i rischi per l’incolumità della donna. Tutto ciò ha portato al suo arresto con l’aggravamento della misura cautelare del divieto di avvicinamento sostituendola con quella degli arresti domiciliari nella propria abitazione di Loreto assieme al divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con la vittima.

Era stata lei ad aver voluto troncare la relazione extraconiugale intrattenuta con l’uomo per oltre un anno. Per indurla a riprendere il rapporto, lui la molestava in modo da farle temere per la sua incolumità costringendola a mutare le proprie abitudini di vita. Animato da eccessi di gelosia, la chiamava continuamente, le inviava messaggi tramite sms e whatsapp, si appostava e la pedinava a casa, alla scuola materna frequentata dal figlio, sul posto di lavoro e nei locali pubblici. In alcune occasioni, raggiunta nei locali dove si trovava in compagnia di altre persone, la aggrediva verbalmente e mentre la donna faceva ritorno a casa la inseguiva con l’auto e la costringeva a fermarsi con manovre brusche e pericolose. In più occasioni l’ha raggiunta a casa aggredendola, schiaffeggiandola e provocandole ecchimosi e la frattura di una costola con una prognosi di 30 giorni.

La pensilina distrutta
La pensilina distrutta

Sempre ieri gli stessi militari hanno arrestato in flagranza di reato per danneggiamento aggravato un pregiudicato di etnia rom, S.J.C., 34 anni, operaio di fatto domiciliato a Osimo, sorpreso ieri poco prima delle 20 mentre infrangeva tutti i vetri della pensilina della fermata degli autobus di linea a Osimo Stazione, utilizzando il paletto di sostegno del segnale ettometrico precedentemente sradicato da terra. Il gesto era riconducibile al grave stato di agitazione in cui l’arrestato versava perché, come ha spiegato, l’autobus non si era fermato. Stamattina la direttissima: è stato convalidato l’arresto del pregiudicato romeno e su richiesta dei termini a difesa l’udienza è stata rinviata al 20 settembre, disponendo fino a quella data l’obbligo di presentazione e firma alla stazione dei carabinieri di Osimo.

A Castelfidardo, denunciato per guida in stato di ebrezza alcolica T.J., operaio osimano di 23 anni, che guidava lungo la statale 16 con un valore illegale di alcol nel sangue per 1,50 grammi per litro.