OSIMO – Di nuovo dentro la banda che scassinava e faceva esplodere le colonnine self-service dei distributori di carburanti. I carabinieri della Compagnia di Osimo infatti hanno nuovamente arrestato la banda di rom, residenti ad Alba Adriatica, ma originari di Galati in Romania, specializzata in assalti a casse e colonnine dei distributori di carburanti nelle Marche e in Abruzzo, già bloccati, arrestati e incarcerati a Pesaro dopo l’assalto al distributore di Fano lo scorso 6 maggio (Leggi l’articolo). Per loro le Marche erano “un bancomat”. Restavano però impuniti per diversi altri assalti commessi. Ora invece per i quattro si sono di nuovo aperte le porte del carcere anche per i fatti di Corridonia, Macerata, Osimo e Corropoli (Teramo) dove hanno messo a segno colpi per oltre 145 mila euro.
Il secondo arresto
La banda si preparava a lasciare il carcere di Pesaro, dopo il patteggiamento sul fatto di Fano, avvenuto al Tribunale di Pesaro, nel primo pomeriggio di ieri, martedì 3 luglio. Qui avevano concordato e ottenuto una condanna ad una pena di due anni di reclusione e ad una multa di 300 euro, con conseguente scarcerazione se non detenuti per altra causa. Ma fuori dal Tribunale, ad attenderli, mentre gridavano “liberi, liberi” vi erano i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Osimo diretti dal maggiore Raffaele Conforti. Le forze dell’ordine li hanno arrestati su provvedimento del pm Rosario Lioniello del Tribunale di Ancona. Contestata alla banda dei quattro “l’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti pluriaggravati”.
Uno dei quattro I. G. D., classe 1997, sottoposto agli arresti domiciliari a Velletri (Roma), era stato autorizzato a recarsi a Pesaro per il processo a suo carico, convinto che dopo l’udienza sarebbe stato liberato. Gli altri sono: G. L, classe 1993; D. C. I.; classe 1985, il capobanda; I. C., classe 1997.
Tutto ciò è stato possibile grazie all’attività investigativa dei carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia osimana in sinergia con la Procura di Ancona, che ha fatto luce su una serie continuativa di assalti commesi con lo stesso modus operandi, evidenziando anche la pericolosità sociale degli individui. Tra le Marche e l’Abruzzo, nel periodo aprile-maggio 2018, infatti hanno realizzato colpi sottraendo in totale circa 145 mila euro, muovendosi nelle province di Ancona, Macerata, Ascoli Piceno e Teramo. Tre i colpi a Corridonia, uno a Grottammare, uno ad Osimo, tre a Macerata, uno a Corropoli (Teramo).