OSIMO – Nell’ambito dell’operazione “Crash”, oltre a individuare e aver già assicurato alla giustizia la pericolosa banda di quattro rumeni, dimoranti tra i comuni di Martinsicuro, Alba Adriatica e Giulianova nel teramano, tutt’oggi in carcere, dediti ai furti ai danni delle colonnine “self service” delle stazioni carburanti marchigiane e abruzzesi, gli stessi carabinieri hanno stroncato i restanti facenti parte della stessa banda. Questi ultimi, tutti pericolosi criminali sempre di origine rumene, erano specializzati invece in furti di autoveicoli di grossa cilindrata e di ingente valore, che venivano poi utilizzati come “arieti” per effettuare la cosiddetta “spaccata” di locali pubblici quali bar, tabaccherie, ditte e soprattutto sale slot. Le indagini sono state condotte in maniera certosina dai Carabinieri del Norm della Compagnia di Osimo coordinati dal maggiore Raffaele Conforti e guidati dal luogotenente Luciano Almiento, inseguendo e raggiungendo i malfattori in tutte le Marche fin dentro i loro covi abruzzesi.
E’ stata data esecuzione all’ordinanza della misura cautelare in carcere per associazione a delinquere finalizzata alla commissione continuata di molteplici furti e danneggiamenti aggravati nei confronti di S. D., 33 anni, detto “Cartus” che in lingua rumeno significa “cartuccia”, originario di Galati ma da anni dimorante ad Alba Adriatica, pluripregiudicato ritenuto il pericolosissimo capo dell’associazione sul cui conto da anni vari organi di Polizia gli davano la caccia. L’uomo è stato rintracciato in Piemonte, ad Alessandria, dove si era rifugiato e trasferito con un altro gruppo di complici rom, per compiere altre razzie e spaccate a esercizi pubblici e a distributori di carburanti. Proprio nella periferia di Alessandria, su indicazioni del Nucleo operativo di Osimo, nel corso di un posto di blocco, in sinergia con la Polizia della Questura di Alessandria, è stato bloccato il gruppo malavitoso, con la conseguente identificazione di tutta la banda e l’arresto di Dima.
Con cadenza settimanale, il sodalizio cercava di poter approfittare della tranquillità del circondario di Ancona e quindi recarsi nella riviera del Conero per mettere a segno i furti. L’indagine denominata “Crash” nasce nel febbraio 2018 quando i Carabinieri del Nucleo operativo di Osimo avevano avviato l’attività dopo i vari colpi contro il patrimonio avvenuti nell’ultima decade del mese di gennaio a Numana, Castelfidardo e Osimo dove in due serate gli autori si erano resi responsabili di ben dieci furti tra abitazioni private, ditte ed esercizi pubblici, asportando materiale ed attrezzatura varia nonché tre autovetture e targhe. Proprio nell’ultimo furto di Numana, i Carabinieri avevano inseguito i malviventi.
Il 13 marzo i carabinieri avevano arrestato l’attore principale, S. B., sempre di origini rumene e ancora in carcere, proprio quando assieme a S.D., dopo aver rubato una grossa Mercedes a Padiglione di Osimo e perpetrati alcuni furti nella locale zona industriale osimana e fidardense, l’avevano usata qualche giorno dopo per compiere il furto di ingente quantitativo di sigarette a Montelupone. S. D. riuscì a farla franca, fuggendo a piedi e con il favore della notte, aggravando ancora di più la sua situazione.