OSIMO – C’era tanta gente stamattina (15 ottobre) al funerale di Ilaria Maiorano, la 41enne morta martedì scorso (11) nella sua abitazione di via Montefanese di Osimo. Presenti i familiari, arrivati anche dall’Abruzzo dove i suoi erano originari, e alcuni esponenti della comunità islamica che hanno salutato la madre e il fratello di lei al termine della cerimonia. Don Dino Cecconi ha officiato la messa che si è tenuta nella chiesa del San Marco in centro. In prima fila il sindaco Simone Pugnaloni, compagno di scuola della donna, in fascia tricolore, e la giunta. La bara di Ilaria era ricoperta di fiori, lasciati dalla scuola delle figliolette di 5 e 8 anni, da amici e parenti. «Scusaci per le nostre inadempienze. Questo momento così forte e significativo non deve scoraggiare la nostra comunità ma rappresentare uno stimolo a fare di più, tutti. A volte ci occupiamo di cose altrui quando non serve e al contrario non ce ne occupiamo quando dovremmo. La vita è troppo preziosa per non prendercene cura», ha detto don Cecconi. L’ottavario si terrà martedì 18 a San Marco alle 18.30. Domani invece (domenica 16) alle 18 la fiaccolata da piazza del Teatro a piazza del Comune alla quale lo stesso don Dino ha invitato gli osimani a partecipare nel ricordo di Ilaria e contro la violenza di ogni genere. La salma è proseguita poi verso il cimitero Maggiore per la tumulazione.
Il marito indagato
Resta in carcere il marito, Tarik El Ghaddassi, 42 anni, marocchino. Ha risposto alle domande della gip di Ancona, Sonia Piermartini, confermando la versione dell’incidente e ribadendo che la moglie era ancora viva quando lui è andato a dormire, nell’udienza di convalida del fermo per omicidio volontario aggravato che si è tenuta ieri (14) in carcere, a Montacuto, affiancato dall’avvocato Domenico Biasco, ha dato la propria versione di quanto accaduto. In casa era stata trovata la moglie morta, con la testa fracassata e fratture da difesa agli arti, e l’ipotesi d’accusa è che sia stata uccisa a botte da lui. La gip si riservata su convalida e misura cautelare; deciderà in serata. L’indagato, sottoposto a fermo, ha raccontato che la moglie sarebbe caduta dalle scale nel tentativo di non farlo andare via di casa. Lui infatti, stando alla sua versione dei fatti, voleva lasciare l’abitazione dopo un litigio avuto per motivi di gelosia nei confronti della consorte ma lei l’avrebbe raggiunto bloccandolo. Nel tentativo di scostarla da lui, sostiene El Ghaddassi, Ilaria sarebbe caduta dalle scale ma poi si sarebbe rialzata dicendo che stava bene. Le bimbe erano nella loro cameretta e non sarebbero mai uscite dalla stanza durante il litigio dei genitori. Il marocchino si sarebbe chiuso nella camera matrimoniale, senza far entrare la moglie, – ha spiegato alla gip -, e Ilaria sarebbe andata a dormire nella cameretta delle figlie. Durante la notte, stando sempre al racconto di Tarik, lui si sarebbe alzato e sarebbe andato nella cameretta e la moglie gli avrebbe detto che stava bene. Una ricostruzione che non convince per nulla gli inquirenti. Fondamentali saranno gli esiti della autopsia, che dovranno indicare l’orario del decesso della 41enne, attesi tra una ventina di giorni.