Attualità

Educazione, il metodo Montessori fa scuola in tutto il mondo

Più di 300 educatori provenienti da ogni parte delle Marche e anche da fuori regione hanno partecipato all'incontro di studio sul tema promosso dall'azienda speciale del Comune di Osimo. In Italia le scuole di questo tipo registrate sono 138, circa due ogni 900mila abitanti

Maria Montessori

OSIMO – Quella di Maria Montessori e dell’educazione da lei ispirata è una vicenda fuori del comune. Una grande innovatrice, una scienziata che ha inaugurato il filone di ricerca attorno alla crescita e all’educazione infantile. A Osimo quattro asili nido e una casa del bambino applicano con successo il suo metodo. In Italia le scuole Montessori registrate sono 138, circa due ogni 900mila abitanti; il centro Italia, Umbria e Marche in testa, ne ospita una buona parte. Si tratta soprattutto di scuole materne mentre medie e superiori sono ancora meno. Questo metodo educativo proposto dalla scienziata marchigiana è quanto mai apprezzato all’estero: negli Stati Uniti ci sono quattromila e 500 scuole montessoriane, 800 nel Regno Unito, oltre mille e 100 in Germania e nei Paesi Bassi, addirittura, un terzo delle scuole pubbliche. Proprio per far comprendere maggiormente a insegnanti, educatori e genitori la validità del metodo concepito agli inizi del secolo scorso ma straordinariamente attuale, la Asso, azienda speciale del Comune di Osimo, ha promosso nei giorni scorsi un convegno di studi e approfondimento sulla pedagogia montessoriana dal titolo “Aiutare la vita, educare alla vita – il pensiero di Maria Montessori nell’educazione del bambino di oggi”.

Più di 300 persone provenienti da ogni parte delle Marche e anche dalle vicine Umbria, Abruzzo ed Emilia Romagna hanno potuto ascoltare i prestigiosi interventi dei relatori: la dottoressa Rita Scocchera del consiglio direttivo dell’Opera nazionale Montessori, il professor Raniero Regni, docente di Pedagogia sociale al dipartimento di scienze umane dell’Università “Lumsa” di Roma e docente del “Montessori training center” di Perugia e la dottoressa Ulla Schimdt, docente e formatrice dei corsi di specializzazione e differenziazione didattica Montessori.

Nei nidi di infanzia ha inizio la “costruzione” del bambino che, proprio agli inizi della sua esistenza, ha bisogno di cure continue (anche dal punto di vista educativo) e deve interagire in ambienti adatti al suo sviluppo, cosa che purtroppo non avviene in Italia per via della situazione finanziaria del Paese. «Troppo spesso un legame forte, soprattutto nei primissimi tempi di vita, viene visto negativamente – ha detto il professor Regni -. In realtà questo rapporto così stretto porterà prima all’indipendenza del bambino. L’autonomia si fonda infatti su un legame affettivo, i legami i che si instaurano nei primi mille giorni di vita sono fondamentali”. Per il metodo, l’ordine è l’elemento fondamentale per consentire al bambino di interagire ed esprimersi al meglio.

Ad aprire i lavori ci ha pensato la dottoressa Anna Maria Marconi, coordinatrice psicopedagogica dei nidi di Osimo, che ha offerto una riflessione su quanto sia importante restituire un profondo senso dell’educazione in cui il bambino assuma una posizione centrale con i suoi bisogni di crescita e i diritti da rispettare.

Il presidente della Asso, l’onorevole Luigi Giacco, che ha speso una vita nel sociale, ha rimarcato il grande impegno profuso dall’azienda speciale per sviluppare al meglio il metodo montessoriano sia dotando gli asili di tutte le attrezzature necessarie sia promuovendo incontri di formazione come lo stesso convegno.

Il vicesindaco Mauro Pellegrini e l’assessore ai Servizi sociali Daniele Bernardini hanno ricordato come sia necessario che anche i genitori e gli stessi nonni conoscano meglio gli insegnamenti di Maria Montessori e le sue grandi scoperte nel campo dell’educazione del bambino.