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Filottrano si tinge d’azzurro con Mancini e Cassani, nel segno di Michele Scarponi (VIDEO)

I ct delle nazionali di calcio e ciclismo ospiti dell'evento "Km zero" organizzato dalla Fondazione Michele Scarponi. Teatro Torquis "sold out" per la serata condotta dal giornalista Marino Bartoletti

FILOTTRANO – Una giornata di grandi emozioni nel segno di Michele Scarponi. Ieri Filottrano ha reso omaggio al suo campione con l’evento “km zero” organizzato dalla Fondazione Michele Scarponi, nata e presieduta dal fratello Marco con l’intento di mantenere viva la memoria dell’Aquila di Cantalupo, scomparso nel 2017 in un tragico incidente stradale.

Marco Scarponi e Marino Bartoletti con i ct Mancini e Cassani
Marco Scarponi e Marino Bartoletti con i ct Mancini e Cassani

Ma Michele Scarponi ieri era più presente che mai, indimenticabile e sempre vivo nei ricordi e nelle parole di chi l’ha conosciuto. Nessuno può resistere al suo richiamo. Così accade che due allenatori delle Nazionali Italiane di calcio e ciclismo – Roberto Mancini e Davide Cassani – si incontrino a Filottrano un sabato sera per parlare di calcio e bici, aneddoti e curiosità, in un incontro moderato da Marino Bartoletti (uno dei maestri del giornalismo sportivo italiano), ospitati in un teatro Torquis da “sold out” con 400 persone presenti e tantissime rimaste fuori dai cancelli.

BOLOGNA-SCARPONI-ITALIA. Ci voleva l’Aquila di Cantalupo per far incrociare le strade di Mancini e Cassani. Uniti dall’amicizia con Michele, i punti di contatto tra i due ct iniziano però da Bologna: la squadra di cui Cassani è tifosissimo fin da bambino è la stessa che fa esplodere il talento giovane di Mancini consacrandolo al grande calcio. «Per me Mancini da giocatore era un idolo – spiega Cassani – peccato che poi lo vendettero alla Sampdoria». La comune passione per la bicicletta li avvicina poi a Michele Scarponi. Diventano amici e si ritrovano entrambi alla guida delle rispettive Nazionali. La maglia azzurra li accomuna, «con una differenza sostanziale però: lo stipendio!», sottolinea con ironia Davide Cassani.
MANCINI JUVENTINO. «Da ragazzo ero tifoso della Juve e Bettega è stato il mio eroe», – ha dichiarato il ct ed ex tecnico dell’Inter rispondendo a una domanda di Bartoletti. Ma le soddisfazioni più grandi da giocatore sono arrivate con la maglia della Sampdoria. Con la Nazionale, invece, il percorso non è stato facile per il talento di Jesi, che ha debuttato con Bearzot per poi proseguire con Vicini e infine chiudere con Sacchi, con sole 36 presenze e senza lasciare il segno. «Con Bearzot ho commesso un errore di gioventù – ha ammesso Mancini – non chiedendo scusa dopo una notte brava a New York. Avevo 19 anni ed ero al mio debutto in Nazionale. Tornai in albergo alle prime luci dell’alba e per questo venni escluso dai Mondiali dell’86».

Marco Scarponi, presidente della Fondazione Michele Scarponi

VIOLENZA STRADALE – Il principale tema della giornata è stato quello della sicurezza di pedoni e ciclisti, i cosiddetti utenti deboli della strada. Più che di sicurezza  si deve in realtà parlare di “violenza”, perchè di questo si tratta leggendo i dati sugli incidenti e le vittime. «Ogni anno muoiono in Italia 250 ciclisti e 600 pedoni – ha spiegato Davide Cassani – non possiamo più permetterlo, bisogna iniziare un’operazione di educazione civica nelle scuole a partire dai bambini. Io sono stato coinvolto in due incidenti del tutto simili a quello di Michele Scarponi, ma sono stato fortunato, c’ho rimesso solo qualche osso rotto».
«Assurdo che nel 2019 chi va in bici rischi ogni volta di non tornare a casa – ha ribadito Roberto Mancini – quando ero a Manchester in Inghilterra andavo al campo di allenamento in bici e lì gli automobilisti rispettano i ciclisti».

La serata si è conclusa con uno scambio di maglie azzurre tra i ct delle due Nazionali e il regalo di un simbolico tandem da parte della Fondazione Michele Scarponi ai due commissari tecnici delle Nazionali di calcio e ciclismo, a suggello del legame tra due mondi apparentemente lontani eppure uniti nel segno di Scarponi.
Infine il concerto del gruppo musicale “The boots”, per chiudere una giornata che rimarrà negli annali della città di Filottrano.

Il pubblico del teatro Torquis di Filottrano