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Furti ai parcometri, tre persone in arresto

Hanno messo a segno vari colpi in Italia. A incastrarli i carabinieri di Osimo e Numana. In manette per associazione a delinquere tre rumeni, due di loro anche per sfruttamento della prostituzione. Erano pronti a fuggire

(da sinistra) il comandante della Stazione Carabinieri di Numana, Alfredo Russo, il maggiore Raffaele Conforti e il luogotenente Luciano Almiento della compagnia di Osimo
(da sinistra) il comandante della Stazione Carabinieri di Numana, Alfredo Russo, il maggiore Raffaele Conforti e il luogotenente Luciano Almiento della compagnia di Osimo
OSIMO – La banda del “parcometro” è finita in manette. Era stata sorpresa in flagranza di reato a Macerata ad Halloween ma poi erano stati tutti liberati. Avevano intenzione di rientrare in Romania  ma sono stati nuovamente bloccati e ammanettati i tre pregiudicati romeni. Sono stati i carabinieri della Compagnia di Osimo che ieri, 3 novembre, hanno proceduto a dare esecuzione e notifica del decreto di fermo di indiziato di delitto per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti, riconoscendo anche la pericolosità sociale, e a disporre la reclusione nel carcere di Montacuto. A spiegarlo stamattina in conferenza stampa nella caserma dei carabinieri di Osimo il maggiore Raffaele Conforti, il luogotenente Luciano Almiento e il comandante della stazione di Numana Alfredo Russo. Un quarto, 36enne, è tuttora irreperibile.
I tre malavitosi, uno di 34 anni residente in Spagna e due di 24, cugini senza fissa dimora in Italia, facevano la spola tra l’Emilia Romagna, la Toscana e le Marche prendendo di mira i parcometri. Tra i danni provocati con un trapano a punte ai dispositivi e gli effettivi incassi i carabinieri hanno calcolato 35mila euro. Il 29 giugno scorso avevano scassinato cinque parcometri a Sirolo, poi di nuovo il 16 luglio per altrettanti parcometri sempre nella perla rivierasca. Sono stati inchiodati dalle telecamere di videosorveglianza: erano a bordo di un’Audi A6 con targa bulgara. Poi ne hanno messi altri a segno a Pietrasanta in provincia di Lucca, a Riccione, a Lugo nel ravennate e a Cesenatico. I soldi in parte sono stati trovati in un hotel a Ravenna dove risiedevano, nascosti dentro calzini da uomo. In quella struttura sono state identificate le due compagne 20enni rumene dei cugini che usavano gli stessi cellulari dei due per mettersi in contatto con la clientela e fornire prestazioni erotiche. I 24enni infatti, tramite i carabinieri di Ravenna, sono indagati anche per sfruttamento della prostituzione.

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