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Fusione ospedale di Osimo-Inrca, quale futuro per i precari?

Il Movimento Cinque Stelle osimano, depositando i dubbi legittimi all'attenzione di Asur, Regione e Comune, si chiede che fine faranno i precari post operazione di fusione per incorporazione del nosocomio cittadino nell'Inrca

L'ospedale "Ss. Benvenuto e Rocco" di Osimo
L'ospedale "Ss. Benvenuto e Rocco" di Osimo

OSIMO – Si chiede che fine faranno i precari post operazione di fusione per incorporazione dell’ospedale di Osimo nell’Inrca, il Movimento cinque stelle di Osimo. In pochissimo tempo (la deliberazione 1.347 con cui la Giunta regionale ha avanzato la proposta di legge per l’incorporazione è del 15 novembre e l’entrata in vigore della fusione è prevista per il primo gennaio 2018), i dipendenti dell’ospedale di Osimo hanno dovuto decidere se rimanere in Asur oppure andare con l’Inrca (il bando è scaduto il 18 dicembre). I lavoratori a tempo indeterminato hanno potuto scegliere se essere trasferiti ad altre strutture dell’Area Vasta 2 usufruendo della mobilità interna volontaria straordinaria stabilita dal bando del 7 dicembre oppure se restare a Osimo nelle attuali funzioni e passare alle dipendenze dell’Inrca.
«Fin qui apparentemente va tutto bene, senonché i posti di coloro che hanno deciso di lasciare Osimo, a quanto pare una cinquantina circa su un totale di quasi 200, dovranno essere rimpiazzati con una sorta di “mobilità coatta” da parte dei precari assunti con contratti a tempo determinato con l’Asur e che la mobilità interna la subiscono – dicono i consiglieri “pentastellati” -. Che tutele prevede l’accordo Inrca-Asur per il personale assunto a tempo determinato? Esiste un paracadute per quei lavoratori precari che subiranno passivamente la mobilità interna e nel caso in cui il ricollocamento avvenisse nel presidio ospedaliero di Osimo, quali tutele saranno garantite dall’Inrca al personale precario che stava maturando l’anzianità necessaria per la stabilizzazione all’interno dell’Asur?

Chi all’interno del percorso dei tre anni in Asur vedeva avvicinarsi l’obiettivo della stabilizzazione, ora dal primo gennaio con l’Inrca manterrà la propria anzianità di servizio ai fini della stabilizzazione o dovrà ricominciare tutto dall’inizio? Vogliamo risposte e certezze nero su bianco, un progetto a lungo termine che garantisca stabilità lavorativa per il personale precario che sarà trasferito all’Inrca e che definisca nero su bianco oggi i servizi sanitari che saranno mantenuti per i cittadini della Valmusone. Le rassicurazioni verbali, le pacche sulle spalle, le strette di mano traditrici e le promesse da marinai del Pd, gli osimani le hanno purtroppo già sperimentate sulla loro pelle».

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