LORETO – Una storia lunghissima di secoli, una vera e propria città santuario, una basilica-fortezza come poche al mondo, un valore immateriale fortissimo nel simbolo religioso che rappresenta, meta di pellegrinaggio e di culto diffuso nei cinque continenti. Basterebbero questi elementi per identificare immediatamente Loreto e il suo patrimonio culturale universali.
Proprio l’altro ieri la giunta regionale, nella consueta seduta settimanale, ha approvato la proposta di candidatura del complesso del santuario di Loreto avanzata dalla Delegazione Pontificia per inserirlo nella lista propositiva italiana, condizione necessaria per dare avvio alle procedure di candidatura ufficiale al riconoscimento di sito Unesco. La lista propositiva costituisce infatti l’elenco dei siti che ogni Stato membro della convenzione Unesco è tenuto a presentare per segnalare i beni ritenuti degni di riconoscimento nell’arco dei successivi cinque-dieci anni.
«Una proposta congiunta tra Regione, Delegazione pontificia e Comune di Loreto – ha spiegato l’assessore al Turismo-Cultura Moreno Pieroni – che consentirà quindi di presentare alla Commissione nazionale italiana per l’Unesco e al Mibact la candidatura del santuario Santa Casa di Loreto a patrimonio universale dell’umanità. La motivazione per la Regione è molto importante: oltre al fatto di costituire esempio di salvaguardia e tutela di un bene storico-architettonico, il riconoscimento Unesco rappresenta uno strumento catalizzante di attenzione e sensibilizzazione del pubblico sui valori eccezionali che esprime. In questo periodo di criticità, derivante dai recenti eventi sismici, rappresenterebbe un segnale forte di ripresa sia dal punto di vista culturale che turistico per rilanciare a livello nazionale e internazionale l’immagine del territorio regionale. Lo studio documentatissimo che supporta la richiesta di inserimento nella lista, condotto dalla Delegazione Pontificia, offre tutti i presupposti di un riconoscimento e siamo fiduciosi in un favorevole accoglimento».
Nella regione Marche solo il centro storico di Urbino, con un riconoscimento che risale al 1998, fa parte della lista del patrimonio mondiale Unesco. Si è deciso quindi di candidare adesso il complesso del santuario di Loreto perché, con la nomina del nuovo presidente della Commissione nazionale italiana per l’Unesco, si è scelto di proporre nuovamente siti italiani dopo un periodo di pausa dalle candidature dal momento che l’Italia detiene il primato per numero dei siti riconosciuti dall’organismo internazionale.
Come è noto Loreto racchiude un complesso architettonico unico e originale di basilica-fortezza, la prima realizzata in Italia e nel mondo, tale da diventare successivo riferimento per altre città santuario in Italia e in Europa. La tradizione dell’iconografia lauretana conta ben 356 riproduzioni della Santa Casa nel mondo e 4.475 luoghi nel pianeta che celebrano la Vergine Lauretana, anche patrona dell’aviazione, e le testimonianze legate a questo culto. Diversamente da molti altri santuari che hanno subito trasformazioni nel corso dei secoli, la basilica di Loreto si caratterizza per originalità e autenticità assoluta e conserva nelle sue strutture gli interventi di Bramante, Baccio Pontelli, Giuliano da Maiano, Francesco di Giorgio Martini, Bramante, Andrea Sansovino e Antonio da Sangallo il Giovane.