OSIMO – Più di dieci milioni di euro raccolti con i lasciti solidali nell‘anno 2016, oltre 900 i lasciti destinati alla Lega del filo d‘oro dal 1970 a oggi. Sono i numeri che raccontano solo in parte una tradizione di solidarietà testamentaria senza precedenti, quella del Filo d’oro. In occasione della quinta giornata internazionale del lascito solidale di ieri, 13 settembre, la Lega del filo d’oro torna a lanciare la sua campagna di informazione e sensibilizzazione “Tutti i colori del buio”, per far riflettere sull’importanza di un lascito solidale per l’associazione. Quella dei lasciti è una storia che inizia da lontano e continua anno dopo anno. Ultima, in ordine di tempo, la donazione della signora Angiolina, che ha inserito nel suo testamento anche un cospicuo lascito all‘associazione. Una vita di sofferenze quella di Angiolina, che ha dovuto superare la scomparsa del marito, morto in un incidente stradale, e quella della figlia Rita, nata con la sindrome di Usher che l’aveva resa sordocieca.
I lasciti solidali rappresentano un bacino importante per sostenere e progettare le attività in favore delle persone sordocieche e delle loro famiglie, con una cifra raccolta che oscilla tra i sei e i dieci milioni di euro all‘anno (oltre un terzo della raccolta fondi totale dell’organizzazione). Fondi con i quali l’associazione può offrire sempre più servizi di cura e assistenza in un numero crescente di Regioni. «Inserire un lascito significa aiutarci a garantire servizi specifici per le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali ma non solo – afferma il segretario generale Rossano Bartoli -. I fondi raccolti con i lasciti testamentari ci permettono di continuare a sostenere la costruzione del nuovo centro nazionale di Osimo ed essere presenti in un numero sempre maggiore regioni d’Italia per aiutare chi ha bisogno. Spero che in futuro continuino a essere tante le persone che decidono di compiere un ultimo gesto di solidarietà a nostro favore». A tenere nel cuore, e nella mente, la Lega del filo d‘oro nelle ultime volontà, stando ai numeri dell‘associazione in un percorso di oltre 40 anni, sono in più del 70 per cento dei casi le donne che, come confermano i dati sulle donazioni in generale, sono maggiormente attente e sensibili ad aiutare chi ne ha più bisogno.