Attualità

«Liberare il bambino». Ecco i segreti del metodo montessoriano

Osimo e Castelfidardo sono all'avanguardia nell'applicazione del metodo montessoriano nelle scuole. Ad illustrare le caratteristiche di questo sistema educativo Flora Donnarumma, insegnante e formatrice dell'Opera nazionale Montessori

OSIMO – Osimo e Castelfidardo sono all’avanguardia nell’applicazione del metodo montessoriano nelle scuole. Ad illustrare le caratteristiche di questo sistema educativo Flora Donnarumma, insegnante e formatrice dell’Opera nazionale Montessori.

«Il bambino, un ambiente preparato e la maestra sono i tre punti cardine, i tre agenti cosmici che pongono in primo piano la figura del bambino e del suo processo educativo. Se il bambino è posto in un ambiente adatto mostrerà tutto ciò che è necessario per il suo sviluppo. L’adulto è una figura sempre pronta a fungere da ascoltatore, da osservatore e da stimolo discreto. Deve saper cogliere il giusto momento per intervenire con pazienza e umiltà senza sostituirsi al bambino. La maestra non insegna al bambino la sua verità, non cerca di travasare in lui il suo sapere ma dirige le attività del bambino, quelle attività che gli permettono di sviluppare il suo spirito in modo libero e di liberare le sue immense energie e potenzialità. Essere insegnante montessoriana significa vivere quotidianamente la scoperta di un bambino che si mostra a noi mentre svolge “esperienze di vita significative” che lo aiutano nelle varie fasi del suo percorso di crescita e che mirano a “formare l’uomo” nell’infanzia e a “sviluppare l’uomo” nell’adolescenza, rispettando la sua unica e irripetibile individualità. Annamaria Ferrati Scocchera, la nostra grande maestra ed esperta montessoriana, ci ha detto spesso che “chi opera con i bambini e con i ragazzi ha la grande opportunità di conoscere e vivere il metodo nella sua totalità e di stupirsi giorno dopo giorno di fronte alle manifestazioni dei bambini”».

Cosa significa “liberare il bambino”?
«Quando si parla di libertà del bambino non si intendono quelle azioni disordinate che compiono come uno sfogo di un’attività senza uno scopo ma qualcosa di più profondo, liberare lo svolgersi della sua vita da ostacoli che ne impediscono il naturale sviluppo. Liberare il bambino significa conoscere i bisogni più profondi per corrispondervi con il nostro aiuto rimuovendo gli ostacoli che non gli permettono di seguire quello che Maria Montessori chiama il “maestro interiore”. Il primo atto pratico è preparare un ambiente che sia appunto accogliente e non ostacolante, dove il bambino possa agire e sperimentare in maniera autonoma e indipendente».

Come vivono i bambini il metodo montessoriano, secondo quanto avete potuto riscontrare nelle scuole della zona?
«I bambini sono felici e interessati, sono portati a fare, esplorare e scoprire, vivono l’errore serenamente e manifestano la loro soddisfazione quando terminano un lavoro. Sono esploratori e sicuri del loro ambiente e vivono le relazioni con gli altri in modo sereno, rimanendo sensibili verso le più piccole diversità che li differenziano. Nel vivere la scuola svolgono sempre in modo naturale esperienze di “tutoring”, “peer to peer” e cooperazione. Il bambino è considerato nella sua totalità e i suoi tempi i suoi modi di apprendimento sono rispettati. Spesso ci sorprende il silenzio che regna nelle nostre scuole, un silenzio non impartito dall’esterno ma prodotto dal raccoglimento di ciascun bambino che si impegna e si concentra nella sua attività. Alcune volte nelle nostre scuole primarie i bambini non si accorgono nemmeno del momento della merenda perché catturati dal loro lavoro. Questi sono particolari che mi capita di osservare anche nelle scuole del territorio regionale, dove io e le mie colleghe svolgiamo assistenza tecnica su nomina dell’associazione onlus Montessori Marche di Castelfidardo, che ha ricevuto la delega dall’Opera nazionale Montessori».

Cosa offrono le scuole montessoriane di Osimo e Castelfidardo?
«Nel nostro territorio le offerte Montessori abbracciano diversi periodi di crescita del bambino. A Osimo ci sono il nido, la Casa dei bambini e la scuola primaria a indirizzo didattico differenziato Montessori, mentre a Castelfidardo l’offerta formativa è rivolta agli alunni di un’età che varia dai tre ai 13 anni. Ci sono quindi una Casa dei Bambini, una scuola primaria e un corso di scuola media a ispirazione montessoriana. Il metodo di lavoro si incentra sull’osservazione documentata dei bambini, che liberamente scelgono le attività, in un ambiente che viene progressivamente organizzato in relazione ai loro bisogni».

Qualche consiglio pratico per i genitori?
«Il bambino a volte esplicitamente, a volte soltanto con l’espressione del viso, chiede di fare da solo, vuole essere considerato una persona e non un burattino. Se osserviamo il bambino noteremo che desidera agire secondo la propria volontà, vuole trasportare oggetti, vestirsi da solo… Questo non dipende dai nostri stimoli ma è un suo naturale impulso e generalmente noi adulti cosa facciamo? I nostri sforzi sono spesi per trattenerlo nell’agire: non ci opponiamo al bambino ma alla natura stessa. In ogni età il bambino ha bisogno di esercitare la sua indipendenza e ladulto deve rispondere a questa volontà; se invece il bambino è servito, anziché aiutato, è leso nella sua indipendenza. Il bambino apprende attraverso esperienze concrete, cerca l’indipendenza attraverso il lavoro, del corpo e della mente. Al bambino non importa quello che conosce la maestra, la mamma, il nonno… Vuole apprendere da sé attraverso lo sforzo personale. La mamma che permette al proprio figlio di svolgere quelle attività che rientrano nella quotidianità, apparecchiare, spolverare, cucinare, è una mamma che contribuisce a realizzare uno sviluppo armonico e equilibrato della personalità del figlio. Ricorrere poi a continui divieti, ammonimenti e insegnamenti verbali non solo risultano inutili ma sono altamente deleteri».