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Licenziamenti alla Ragaini, gli operai in riunione con i sindacati

Pugno duro dei dipendenti dopo le lettere di licenziamento arrivate dalla ditta di Loreto che ha dichiarato 166 esuberi. Si studiano le modalità di impugnamento con la Cisl

La riunione di stamattina, 11 ottobre, nella sede della Cisl di Osimo
La riunione di stamattina, 11 ottobre, nella sede della Cisl di Osimo

LORETO – Le lettere di licenziamento alla Ragaini radiatori di Loreto sono arrivate ormai da giorni. 166 gli esuberi su un totale di 320. Con esse è esplosa anche la rabbia e la delusione dei lavoratori che potrebbero a breve chiedere rivendicazioni nelle sedi giudiziarie. L’incontro organizzato all’ufficio vertenze della Cisl di Osimo stamattina, 11 ottobre, ha avuto luogo per discutere proprio di questa eventualità e non solo.

«Innanzitutto ci siamo riuniti per conoscere le modalità con cui si possono impugnare i licenziamenti, per chi lo volesse, da effettuare entro 60 giorni dall’arrivo della lettera di licenziamento, e poi anche come fare richiesta per recuperare le spettanze, non solo la mensilità di settembre non pagata ma la chiusura del rapporto e il tfr e valutare la possibilità di accedere al fondo dell’Inps», ha spiegato Danilo Capogrossi della Cisl.

I problemi ci sono anche per i non licenziati: se i lavoratori decidessero di fare causa all’azienda infatti metterebbero in crisi chi resta oltre alla ditta stessa ovviamente.

In primo piano Danilo Capogrossi della Cisl

La cosa che preme più di tutti però è il ricollocamento degli operai licenziati. «C’è una sensazione di grande spaesamento in questo momento così difficile ma altrettanto delicato – continua Capogrossi -. La Cisl vuole aiutarli. Occorre ripartire dalla base però, con i corsi di formazione, lezioni su come redigere un curriculum, tutto pur di non lasciarli soli». Si chiederà aiuto anche alla Regione che si era già resa disponibile a mettere a disposizione risorse per la formazione con corsi mirati. Sindacato e operai ritroveranno tra dieci giorni per continuare il percorso. Il discorso è valido a tutto tondo, oltre il caso Ragaini, considerata la crisi strutturale che il mondo del lavoro sta vivendo. Per la ditta loretana si è trattato di una morte annunciata, almeno da quest’estate: il 3 agosto scorso infatti non c’era stato alcun accordo con l’azienda per ridurre il numero degli esuberi dichiarati né tanto meno alcuna marcia indietro durante l’incontro nella sede regionale, alla presenza dell’assessore al Lavoro Loretta Bravi, da parte dei rappresentanti della ditta.