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Loreto, un’antenna accende la discordia

A protestare è il comitato “No antenna Montorso” nato nel giro di pochissime ore alla sorpresa dell’installazione. Immediata infatti è stata la mobilitazione cittadina

LORETO – «Dev’essere successo mentre tutto ruotava attorno alla pandemia che una richiesta di installazione di un’antenna di telefonia mobile di oltre 40 metri è sembrata una cosa semplice da risolvere al Suap di Loreto. Il terreno è agricolo, il proprietario è d’accordo e via di firme e consenso». Il giorno prima non c’era e oggi sovrasta uno dei paesaggi più belli della zona a confine fra Loreto e Porto Recanati, Montorso. A protestare è il comitato “No antenna Montorso” nato nel giro di pochissime ore alla sorpresa dell’installazione. Immediata infatti è stata la mobilitazione cittadina. I consiglieri di Siamo Loreto Cristina Castellani e Gianluca Castagnani in accordo con il comitato hanno provveduto a fare richiesta di accesso agli atti.

«È una zona che risponde per legge a una serie di limitazioni atte a salvaguardarne le caratteristiche e dove, qualsiasi intervento ne comporti la modifica, è soggetto a verifica di compatibilità ambientale. A questo si aggiunge l’obbligatorietà a passare per conferma alla Commissione comunale per il Paesaggio. Cosa, nel caso dell’antenna Iliad, mai avvenuta. Stupisce la leggerezza con la quale la nuova amministrazione loretana, insediatasi in estate, abbia firmato senza battere ciglio l’installazione dell’impianto Iliad a ottobre e dato l’ok ai lavori per il 17 febbraio. Stupisce la Delegazione Pontificia che affitta un pezzo di quella zona che ha visto per ben tre volte l’arrivo del Papa, un luogo meraviglioso che ha accolto con gioia milioni di pellegrini, un anfiteatro naturale che era il vanto di tutta la Regione. Stupiscono la mancanza di visione d’insieme e di reciproco rispetto fra due città confinanti come Loreto e Porto Recanati, l’assenza di informazione sia verso le istituzioni che verso i cittadini. E fa arrabbiare. La cosa è avvenuta sotto gli occhi di tutti i residenti. In un tiepido giorno di febbraio, incuranti della bellezza del territorio, dei vincoli ambientali, della vocazione turistica di entrambi i paesi, della presenza di case, persone, bambini, a pochissimi metri di distanza è stata piazzata un’altra antenna di telefonia».