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Loreto, i commercianti tornano in piazza: «Serve un intervento immediato»

La protesta avverrà in contemporanea ad Assisi, Cascia, Pompei e San Giovanni Rotondo, città santuario che vogliono dar voce il loro dramma e la loro preoccupazione per il futuro

La Giunta al fianco di commercianti, produttori di articoli religiosi e delle categorie colpite dall'azzeramento del turismo religioso

LORETO – Domani, venerdì santo (2 aprile), i commercianti di Loreto tornano in piazza, ad una settimana esatta dalla prima protesta pubblica. Lo faranno in contemporanea con Assisi, Cascia, Pompei e San Giovanni Rotondo, tutte città santuario che vogliono rappresentare il loro dramma e la loro enorme preoccupazione per il futuro. Sarà una manifestazione statica, nel rispetto delle norme di sicurezza, ma di forte impatto emotivo.

«Le imprese legate al turismo religioso sono allo stremo. Servono aiuti adeguati al dramma che stanno vivendo», è l’appello della Confcommercio Assisi che si è fatta capofila. L’appuntamento è alle 20, in piazza Giovanni XXIII. Saranno presenti anche le autorità civili e le associazioni di categoria.

All’insegna dello slogan #noidimenticati, decine di piccoli imprenditori si incontreranno di nuovo per mostrare alle istituzioni la loro condizione di estrema difficoltà ma anche la volontà di non mollare. Dopo oltre un anno dall’inizio della pandemia che ha completamente azzerato il turismo e svuotato le città che basavano la loro economia prevalentemente su questo settore, la protesta si è estesa. L’appello delle piccole imprese delle città santuario, al governo e ai parlamentari delle quattro regioni coinvolte, è di creare le condizioni perché gli aiuti arrivino davvero, in forma rapida e coerente con il danno subito in questo lunghissimo anno con incassi zero. «Occorre un intervento speciale, immediato e strutturale. Queste preziose, piccole città non si arrendono a diventare buie scatole vuote».