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Loreto corridoio umanitario per i profughi afghani, il sindaco: «Fedeli alla nostra tradizione di accoglienza»

Il primo cittadino della città mariana si è mosso subito costituendo un esempio per tutti gli altri Comuni in Italia. «Non possiamo restare a guardare». Ecco cosa dice

Moreno Pieroni, sindaco di Loreto

LORETO – Il sindaco di Loreto Moreno Pieroni si è mosso subito costituendo un esempio per tutti gli altri Comuni in Italia essendo il primo ad aver avanzato la proposta di offrire la città come corridoio umanitario per il popolo afghano. Il direttivo regionale Anci Marche è convocato “in via straordinaria e urgente” per oggi (23 agosto) in modalità remoto. Il tema sarà proprio l’emergenza accoglienza famiglie afgane. Intanto, il ministro degli Esteri Luigi di Maio pone come obiettivo quello di aiutare 2500 persone. duemila e 500 persone da evacuare.

Sindaco Pieroni perché ha avanzato questa proposta?
«Non possiamo restare a guardare ciò che accade in Afghanistan senza fare nulla. Fedeli alla nostra tradizione di accoglienza, oltre ogni credo religioso, abbiamo deciso di proporre Loreto come corridoio umanitario per dare accoglienza ai profughi e alle profughe afghane che dovessero avere necessità di asilo».

Ci sono spazi nella disponibilità del Comune per l’accoglienza?
«Abbiamo già individuato una serie di spazi che possono essere utilizzati per accogliere in particolar modo donne e bambini, le prime perché le più esposte al regime talebano. Prima che si arrivi al limite, Loreto ha fatto partire la lettera ai ministri degli Esteri e degli Interni per la messa a disposizione degli spazi per un numero di persone (che poi andranno definite insieme) per un tempo medio-lungo, credo un anno».

Perché è un’iniziativa importante?
«È importante anche per i livelli sovracomunali perché si attivino per evitare la creazione di tendopoli e campi profughi in Afghanistan. Se tutti i Governi del mondo prendessero spunto da questo appello all’accoglienza da parte dei Comuni disponibili, si lancerebbe un bel messaggio».

Il primo cittadino si appella a tutte le realtà del territorio come la Delegazione Pontificia, la Croce Rossa, la Protezione civile, «affinché possano condividere questa nostra iniziativa e, insieme, renderla operativa».

Pieroni, in che cosa spera a livello nazionale?
«Loreto è un centro di culto conosciuto in tutto il mondo, speriamo che il richiamo e l’influenza che il nome della nostra città esercita ovunque possa sensibilizzare l’opinione pubblica, su questa enorme tragedia che si sta consumando e che molti altri comuni faranno altrettanto seguendo il nostro esempio».