LORETO – In tempo record il Consiglio Comunale di Loreto, martedì 20 luglio, ha approvato il nuovo Piano antenne per la città.
Il sindaco
Oggi, 22 luglio, in conferenza stampa il sindaco Moreno Pieroni ha spiegato: «Dopo 20 anni abbiamo dotato la città di un nuovo strumento di regolazione per i ricevitori di telefonia mobile. Il piano regolatore delle antenne a Loreto risaliva infatti al 2001-2002. All’epoca dava risposte ma non è più adeguato alle nuove normative europee e nazionali che sono andate incontro alle richieste dei grandi gestori delle compagnie telefoniche. Ogni mese che passa poi i Governi hanno tolto spazio di gestione ai sindaci sulla questione. Ci siamo mossi in tempo di record dall’insediamento l’anno scorso, volevamo evitare che ci fossero ricorsi e siamo riusciti, coinvolgendo anche i gestori telefonici, a redigere un piano che coniugasse le loro esigenze al rispetto del territorio.
I gestori
A Loreto ci sono 13mila abitanti su un territorio di 17mila metri quadrati. «E’ quindi piccolo ma densamente popolato. Oggi sono presenti tredici siti tra microcelle e stazioni radiobase. All’incontro con l’assessore all’Ambiente Fabiola Principi, i gestori hanno fatto una richiesta scandalosa: aggiungerne altri 15. Loreto sarebbe diventata la città delle antenne e non della Santa Casa. Noi piuttosto abbiamo individuato tre soli siti lontani dai centri abitati: sono l’area del Monte di Foglia, la strada dei Pali e la zona industriale Squartabue. Così si dà una copertura giusta ed equilibrata. Mio rammarico è che non siamo riusciti a bloccare, colpa appunto del vecchio Piano obsoleto, l’installazione delle antenne di Montorso e di via Papa».
L’assessore all’Ambiente
Fabiola Principi, assessore ad Ambiente ed ecologia, ha aggiunto: «Il Piano è stato preso in mano da parte nostra nel novembre scorso rivedendo in primis la posizione dei siti. Abbiamo tra le altre cose tolto la possibilità di collocare antenne su siti storici e messo a coabitazione in alcuni casi. In queste settimane stavano arrivando diverse richieste e avevamo fretta di chiudere, così abbiamo convocato la conferenza dei servizi, l’assemblea pubblica e anche il Consiglio straordinario l’altro ieri».