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Loreto, sos per l’automedica h24

Approvata in Consiglio comunale la mozione della lista civica “Siamo Loreto”, con cui si chiede all’assessore regionale alla Sanità l’istituzione di un servizio aggiuntivo per l’ospedale

L'ospedale Santa Casa di Loreto
L'ospedale Santa Casa di Loreto

LORETO – È stata approvata in consiglio comunale la mozione della lista civica “Siamo Loreto” che si ispira alle Civiche regionali di Giacomo Rossi, con cui si chiede all’assessore regionale alla sanità l’istituzione di un servizio di automedica aggiuntiva h24 per l’ospedale di Loreto. «La presenza di una sola automedica per un territorio che da Osimo arriva a Loreto, Numana, Sirolo e Filottrano è troppo poco», dice Rossi che poi attraverso una mozione regionale chiede prioritariamente l’istituzione di un’altra automedica a supporto del bacino di utenza della bassa Valmusone.

«Ho accolto l’istanza proveniente dal consigliere comunale di Loreto Gianluca Castagnani che da molti anni si batte per la sanità pubblica locale e ho presentato una mozione regionale nella quale evidenzio che per la bassa Valmusone si è rimasti ad una situazione pre Inrca con Osimo e Loreto legate assieme in base al bacino di utenza della popolazione dei comuni di Osimo, Loreto, Castelfidardo e con aggiuntive situazioni di carattere stagionale o straordinario considerata la presenza della città mariana e della Riviera del Conero – continua -. Nello specifico dell’automedica-servizio notturno ubicata a Loreto, si deve coprire un territorio oltre che di Loreto, anche Osimo, autostrada A14 (Ancona sud e casello di Loreto), Castelfidardo, Numana, Sirolo e nel caso in cui quella di Recanati si trovi fuori anche Recanati stessa e Porto Recanati». Il capogruppo regionale aggiunge inoltre che le postazioni territoriali di emergenza sanitaria (Potes) devono garantire un intervento entro otto minuti in area urbana e 20 minuti in area extraurbana.

La seconda ondata del Covid-19 sta colpendo fortemente le Marche e la stessa provincia di Ancona dove il virus si sta diffondendo piuttosto capillarmente, comprese alcune rsa. Di fronte all’aumentare dei rischi, Casa Hermes a Loreto ha aggiunto un nuovo tassello agli strumenti esistenti per prevenire il contagio: martedì 3 novembre infatti è stata predisposta una nuova postazione per poter far incontrare ospiti e familiari in sicurezza. La crescita dei contagi induce a trovare soluzioni anche molto velocemente: i lavori per la realizzazione della postazione sono stati particolarmente celeri e così è già possibile poter contare su questa nuova struttura che permette l’incontro, sicuro, tra ospiti ed i loro parenti. La struttura consiste in un box in plexiglass e cartongesso che impedisce lo scambio di aria tra chi si incontra e consente un buon ascolto da parte degli anziani con difficoltà uditive tramite l’ausilio di un interfono. «Siamo molto dispiaciuti nell’essere stati costretti a sospendere le visite nella forme tradizionali da parte dei familiari, ma la necessità di assicurare la massima sicurezza possibile all’interno di Casa Hermes ci ha costretto ad interromperle. Tuttavia, poiché siamo consapevoli dell’importanza rivestita da momenti di vicinanza tra gli ospiti e i loro parenti, soprattutto da un punto di vista psicologico, abbiamo individuato questa soluzione che consente visite quasi normali, un contatto almeno visivo e vocale tra loro, che può alleviare quel senso di solitudine ancora più elevato in frangenti così difficili come quelli che stiamo vivendo», ha detto il direttore di Fondazione Opere laiche lauretane Casa Hermes, Andrea Giglioni.