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Lutto a Polverigi, è morto don Tarcisio Pettinari

È di cinquant'anni la sua presenza come parroco a Polverigi, che la comunità si apprestava a ricordare con una cerimonia che era stata rinviata per quello che sembrava un malanno passeggero

Don Tarcisio Pettinari
Don Tarcisio Pettinari

POLVERIGI – Polverigi ha il cuore gonfio di dolore per la scomparsa di don Tarcisio Pettinari, morto oggi, 20 giugno, a 86 anni.

Era nato a Montoro di Osimo il 10 gennaio del 1938. Figlio unico ed orfano fin dalla tenerissima età, il padre era morto in guerra, è cresciuto con la mamma vedova fino a che non è entrato nel seminario di Osimo proseguendo i suoi studi nel Seminario Regionale di Fano. È stato ordinato sacerdote il 29 giugno del 1965 da monsignor Egidio Bignamini insieme ad altri quattro sacerdoti. Appena ordinato sacerdote è stato nominato vice parroco della parrocchia Santa Maria Liberatrice, a Posatora per tre anni. Di quel periodo raccontava spesso come, quasi ogni notte, venisse chiamato, per prestare il conforto religioso e impartire l’unzione degli infermi a qualche ammalato grave nel vicino ospedale Inrca. Dopo tre anni venne nominato vice parroco nella parrocchia san Pio X a Collemarino. Il 10 giugno del 1972, nel periodo del sisma che colpì duramente Ancona, è stato nominato parroco della parrocchia Sant’Antonino Martire di Polverigi in sostituzione di don Cesare Caimmi spostato alla Misericordia di Ancona.

La presenza a Polverigi

È di cinquant’anni la sua presenza come parroco a Polverigi che la comunità si apprestava a ricordare con una cerimonia che era stata rinviata per quello che sembrava un malanno passeggero. Invece ha ripreso la sua aggressione iniziata e sospesa, temporaneamente, una quarantina di anni fa. Quarant’anni fa don Tarcisio venne colpito da un tumore all’intestino subito debellato ma che lasciò delle conseguenze: l’ileostomia. Ha vissuto questa condizione non manifestando disagio ma coraggio e rassegnazione non lamentandosi mai di questa sua difficoltà, anzi raccontandola con leggerezza. La sua è stata una presenza discreta e cordiale caratterizzata da un ascolto comprensivo e da un’azione sempre adeguata con una attenzione particolare per gli adolescenti e i giovani che accoglieva nell’oratorio Beato Pier Giorgio Frassati.

In occasione del suo Giubileo sacerdotale ha avuto modo, assieme agli altri confratelli che erano stati consacrati insieme a lui, accompagnati dall’allora arcivescovo il cardinale Menichelli, di partecipare alla concelebrazione eucaristica con Papa Francesco a Santa Marta. Di quella esperienza disse che, del Santo Padre, l’aveva colpito: «La dolcezza, la sensibilità, la disponibilità a capire, ad ascoltare; le sue parole belle che mi ha detto; quando gli ho parlato dell’oratorio, dei nostri impegni si è dimostrato attento ed ha seguito con interesse, poi l’amore bello che ha verso noi sacerdoti». Del giorno della sua ordinazione ricordava la grande emozione e diceva che: «A cinquant’anni di distanza è un po’ difficile ricordare le proprie emozioni, certamente in quel momento la mia vita ha avuto una svolta radicale».

I funerali officiati da monsignor Angelo Spina si svolgono domani, martedì 21 giugno, alle 16 nella chiesa parrocchiale di Polverigi dove la salma giungerà in tarda mattinata.