OSIMO – Sono state ore di trattativa lunedì 4 ottobre e alla fine è riuscita a far desistere una mamma di tre figli dal tentativo di togliersi la vita gettandosi da un ponte a Perarolo di Cadore, nel bellunese. La carabiniera Martina Pigliapoco, 25enne osimana in servizio alla stazione San Vito di Cadore, ha vissuto momenti drammatici. A segnalare la situazione di pericolo di una donna, che aveva scavalcato il ponte e stava per buttarsi nel vuoto. Sono stati alcuni passanti. Una volta sul posto si è resa conto che la situazione non era affatto semplice: «Quando sono arrivata al ponte sono riuscita a spingermi fino a un certo punto, la signora continuava a ripetermi di non avvicinarmi e di non muovermi altrimenti si sarebbe buttata. Mi sono seduta per dimostrare che ero lì per aiutarla, non avrei mai fatto niente che lei non avrebbe voluto che io facessi – racconta -. Solo dopo, appena ha ripreso la lucidità, mi ha ringraziato in tutti i modi, come anche la sua famiglia, e mi ha chiesto se fossi una psicologa. Le ho detto assolutamente no, sono solo un umile carabiniere».
Ci sono figure apposite demandate a questo tipo di interventi: «Nel momento in cui il negoziatore dell’Arma è sopraggiunto la signora non voleva che nessuno si avvicinasse, a parte me che ero già lì. Lui mandava messaggi via Whatsapp per aiutarmi». Poi Pigliapoco le ha parlato dei figli: «In un attimo ha fatto una telefonata a un suo familiare. Chiuso il telefono è scoppiata a piangere e sono riuscita a fare alcuni passi verso di lei finché non le sono arrivata accanto. Le ho preso la mano, l’ho aiutata a risalire e siamo andate via insieme».
Il plauso le è arrivato fin dalla sua città natale. «Un eroe osimano, una giovane donna carabiniere che salva una vita. A nome mio personale e di tutta la città un caloroso abbraccio e un sentito ringraziamento», dice il primo cittadino di Osimo Simone Pugnaloni.
L’assessore alla Polizia Federica Gatto aggiunge: «Una storia che lascia trasparire la forza, l’impegno, la dedizione che va oltre il semplice assolvimento del proprio dovere. Non solo una grande professionalità la sua, ma soprattutto tanta umanità, una profondissima sensibilità e l’amore per il suo lavoro».