CASTELFIDARDO – Il nuovo anno scolastico a Castelfidardo è iniziato tra le polemiche. Stavolta il caso è scoppiato sulle tariffe mensa. A farsi portavoce della polemica il gruppo civico “Solidarietà popolare” all’opposizione formato dai consiglieri Mirco Soprani, ex sindaco e capogruppo, Henry Adamo e Tania Belvederesi.
«I pentastellati non hanno mantenuto le promesse fatte nel programma elettorale del 2016, come ad esempio “fornire nuovo materiale didattico agli istituti grazie al risparmio sugli stipendi dell’amministrazione” oppure “dotare le stesse di impianti di depurazione per acqua potabile e climatizzatori” – dicono -. Non hanno neanche aumentato i prodotti biologici nel menù, visto che già nel capitolato di appalto del 2013 era stato previsto che gli alimenti fossero certificati bio. Quindi, cosa mai avranno regalato agli studenti e alle loro famiglie? La risposta è molto semplice: un bell’aumento del 6,7 per cento sul costo del pasto per chi usufruisce del servizio mensa, moltiplicando praticamente più di cinque volte il tasso di inflazione attuale. Per parlare di cifre, l’Amministrazione ha deciso di diminuire il suo contributo al pasto di 25 centesimi, portando il costo giornaliero da tre euro e 75 centesimi a quattro euro. Per capire bene l’entità del risparmio basta pensare che lo scorso anno sono stati somministrati circa 99mila e 550 pasti per un costo complessivo a carico delle famiglie di circa 373mila euro mentre quest’anno il costo sarà di 400mila circa. Niente male per un’amministrazione che professa più servizi a discapito delle spese. Se si considera che i Cinque stelle si erano presentati come l’amministrazione del reddito di cittadinanza e del supporto alle famiglie in difficoltà, non si riesce proprio a capire la ragione di questo onere aggiuntivo che grava proprio sulle famiglie stesse».