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Osimo: menzione speciale a Mattia Fiumani, il re dei videomaker

38 anni, è un vero talento artistico. La sua passione per il cinema è iniziata durante gli ultimi anni di università. Dopo la laurea ha proseguito gli studi in Filmmaking & directing alla New York University. Oggi è nella sua città per il Pop up festival

Mattia Fiumani
Mattia Fiumani

OSIMO – Un giovane osimano si è meritato la menzione speciale quest’anno durante la cerimonia di conferimento delle civiche benemerenze (giovedì 17 settembre). Mattia Fiumani, 38 anni, è un vero talento artistico. La sua passione per il cinema è iniziata già durante gli ultimi anni di università. Dopo la laurea ha proseguito gli studi in Filmmaking & directing alla New York University. Nel 2010, mentre lavorava come architetto al Cairo, ha girato il primo documentario di 25 minuti sul palazzo Sakakini, un edificio barocco abbandonato in centro città. Il lavoro viene prodotto dalla Delegazione dell’Unione Europea in Egitto con l’appoggio del Ministero della Cultura egiziano.

«In valigia, quando me ne sono andato da Osimo 15 anni fa, mi sono portato dietro l’idea di una città molto diversa da ora, dove veniva data meno importanza alla cultura. La trovo molto cambiata, in meglio», dice oggi Fiumani.

Nel 2014 si è trasferito a Los Angeles per curare la regia del video musicale Colonize the moon del rapper Busdriver e collabora come regista a vari progetti con la casa di produzione De Laurentiis a Hollywood. Il suo ultimo cortometraggio Notebook, ambientato a Los Angeles ma interamente girato nella regione Marche, ha ottenuto un “Best director honorable mention award” al Los Angeles film awards e altri premi in festival come Independent shorts awards e il Madrid Indie film festival.

È stato anche a Sidney per lavoro, in Scozia e in Svizzera per un master. Un’indole cosmopolita mossa da grande energia e spirito. A Osimo è tornato dopo un’esperienza breve a Milano in un anno difficile come questo che stiamo ancora attraversando per l’emergenza Covid.
In città sta curando il progetto del Pop up festival che corre in parallelo alla mostra su Keith Haring allestita a palazzo Campana. «Con il Pop up festival qui si gioca un ruolo importante a livello internazionale. Il turista può trovare una bella offerta in città – continua Fiumani -. Per il futuro prossimo mi piacerebbe vedere progetti simili qui intorno e continuare a dare il mio contributo per la mia città. Ci sono segnali di speranza in questa provincia, non è cosmopolita certo, le Marche rimangono un po’ isolate ma ci sono buoni propositi. Servirebbe anche un ricambio generazionale nelle amministrazioni. Spero che il teenager che si trova a Osimo oggi, contrariamente a quanto è successo a me, si possa integrare al meglio e trovare tutte le risorse per viverla davvero culturalmente».

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