OSIMO – La loro sofferenza silenziosa è reclusa nella saletta di Oncologia dell’ospedale “Ss. Benvenuto e Rocco” di Osimo. Una situazione che non è sfuggita a un gruppo politico locale. «I pazienti attaccati alla flebo per la chemio sono costretti in spazi angusti. Persone che già soffrono e che sono costrette a dover effettuare la terapia in questo modo. I medici poi devono cambiarsi a turno in una piccola stanza. Tutto per colpa dei tagli alla sanità a livello regionale, è un’indecenza», denuncia il segretario locale della Lega nord Franca Magnalardo.
Tante le segnalazioni da parte dei pazienti poi, come quella di un’osimana che aggiunge la presenza di feci di piccioni nell’area davanti all’obitorio in cui si passa a piedi per raggiungere la Cardiologia.
Tra tutte le criticità emerge però una buona notizia: entro il mese di settembre partirà il maxi lavoro per l’ampliamento del pronto soccorso, 375mila euro per la sola terza corsia di Chirurgia al palo da anni che finalmente potrà vedere la luce per Natale. Il punto di primo intervento dell’ospedale “Ss. Benvenuto e Rocco” resta nell’Area vasta 2. Il reparto di Medicina d’urgenza sarà inglobato dall’Inrca ma solo quando sarà pronto l’ospedale di rete dell’Aspio di Camerano (per cui si stima occorreranno ancora tre anni). A breve infatti la Regione darà il via alla fusione dell’Inrca di Ancona con l’ospedale di Osimo ma il punto di primo intervento rimarrà al presidio unico ospedaliero perché l’istituto di ricerca non ha l’autorizzazione a disporre di un pronto soccorso. Fermo al vertice del reparto il primario Enzo Frati. A confermarlo il direttore generale dell’Area Vasta 2 Maurizio Bevilacqua.