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Osimo, arrivano rinforzi all’ospedale

Al nosocomio cittadino “Ss. Benvenuto e Rocco” arriva anche il nuovo primario di Pneumologia. È il dottor Yuri Rosati. Si accende intanto il dibattito sulla costituzione della "Casa della salute"

L'ospedale "Ss. Benvenuto e Rocco" di Osimo
L'ospedale "Ss. Benvenuto e Rocco" di Osimo

OSIMO – Dopo la nomina del nuovo primario del Pronto Soccorso, il dottor Adolfo Pansoni, adesso all’ospedale “Ss. Benvenuto e Rocco” arriva anche il nuovo primario di Pneumologia. È il dottor Yuri Rosati, civitanovese, che lascia l’ospedale di Macerata per quello osimano gestito dall’Inrca. Prenderà presto servizio.

La soddisfazione del sindaco Simone Pugnaloni: «Il nostro nosocomio è forte e resta punto di riferimento della Valmusone. Ecco un nuovo tassello importante che sancisce la scelta sostenuta dall’amministrazione comunale per il nostro ospedale arricchito di una nuova professionalità. A nome mio personale e di tutta la città il benvenuto e gli auguri di buon lavoro al dottore».

Si parla molto del futuro dell’ospedale di Osimo e sulle sue potenzialità anche quando sarà operativo l’ospedale di rete dell’Aspio. Sul dibattito che gira attorno alla sanità osimana, il gruppo di maggioranza Ecologia e futuro interviene: «Il Piano sanitario delle Marche prevede che nel territorio della Valmusone vadano mantenuti e rafforzati, per assicurare la qualità di tutti i servizi sanitari, i due ospedali di Osimo e Loreto, fino a che non sarà realizzato il nuovo ospedale di rete a Camerano. La nuova giunta regionale ha deciso di mantenere l’attuale situazione quindi ci si augura che tutti gli sforzi siano indirizzati a far funzionare, quanto prima, queste strutture senza ritornare su decisioni passate che procurerebbero situazioni di disagio ai cittadini. Inoltre in questo momento, come evidenzia la pandemia, occorre indirizzare le risorse economiche ai servizi socio-sanitari sul territorio per fornire risposte efficienti ai cittadini. In tale contesto è opportuno studiare la possibilità di organizzare sul territorio la “Casa della salute” con modalità differenti in base alle caratteristiche del territorio. La “Casa della salute” risponde alle esigenze di ricomposizione ed organizzazione nel territorio delle attività per la promozione della salute e del benessere sociale. Importante infine è il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini per evidenziare le attività socio-sanitarie, monitorare e valutare la qualità dei servizi forniti».