OSIMO – In zona Santo Stefano a Osimo è stata sfiorata la tragedia ieri mattina (22 settembre). Lo sparo partito dal fucile di un cacciatore ha raggiunto la spalla da un residente. A raccontarlo è stata la moglie, impaurita, che ha denunciato il fatto anche su Facebook. «Un cacciatore cercando di sparare a un volatile e non trovandosi alla distanza minima di 150 metri ha colpito la spalla di mio marito. Fortunatamente nulla di grave – ha detto -. Mi domando però, devono per forza cacciare, o meglio, devono farlo vicino alle abitazioni? E poi qualcuno controlla che stiano cacciando in maniera regolare? Se le cose non cambiano, oltre ad avere la sfortuna di svegliarmi all’alba con il rumore degli spari, dovrò anche avere paura di uscire di casa?». Le condizioni dell’uomo non sarebbero preoccupanti: «Sto abbastanza bene, a parte la paura dovrebbe essere tutto passato», ha detto il ferito nel primo pomeriggio ma l’episodio di ieri ha riacceso la polemica scoppiata quest’anno proprio il primo del mese con l’apertura dell’attività venatoria nelle Marche.
Tantissimi gli attestati di solidarietà arrivati dagli osimani dopo quanto successo e le proteste. In particolare proprio a Osimo diversi residenti hanno segnalato spari di fucili uditi troppo vicini alle case con cadenza regolare dal primo settembre e anche nella vicina Castelfidardo la Fondazione Ferretti che si prodiga per proteggere il patrimonio boschivo della città della fisarmonica, la Selva, ha lanciato un appello.