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Osimo, i contagi Covid corrono e alla Stazione manca il centro prelievi

In queste ultime calde giornate i medici di famiglia osimani hanno dovuto fare i conti con un surplus di pazienti che si è rivolto a loro con sintomi tipici della variante del virus che sta circolando da settimane

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Covid-19 (Foto di fernando zhiminaicela da Pixabay)

OSIMO – C’è grande preoccupazione per la recrudescenza dei casi Covid (582 positivi e 672 in isolamento a Osimo) che riguarda anche la Valmusone. In queste ultime calde giornate i medici di famiglia osimani hanno dovuto fare i conti con un surplus di pazienti che si è rivolto a loro con sintomi tipici della variante del virus che sta circolando da settimane. «Lunedì mattina (4 luglio) tutti i medici di famiglia della nostra area hanno registrato un numero vorticoso di casi. Sappiamo che la forma di Covid che gira attualmente è molto più contagiosa ma meno grave di quella di due anni fa – afferma il dottor Achille Ginnetti, già coordinatore dell’Usca territoriale e consigliere comunale -. Non si tratta né di una semplice influenza né di un banale mal di gola, la maggior parte delle persone i primi tre-quattro giorni non sta proprio bene, anzi. Comunque l’infezione viene superata abbastanza agevolmente, a volte con qualche postumo che può durare qualche settimana (astenia, cefalea e altro). Il problema sono le persone fragili, che sono immunocompromesse e potrebbero avere conseguenze molto gravi se contraggono l’infezione anche in questa forma attuale e siccome non sappiamo chi esse siano è consigliabile indossare la mascherina nei luoghi molto affollati, anche se non è più obbligatoria».

La mancanza del centro prelievi

L’attenzione è alta a livello sanitario anche per un’altra problematica. Tanti cittadini chiedono con forza la riapertura bisettimanale del centro prelievi di Osimo Stazione, motivo per cui i gruppi consiliari Progetto Osimo futura assieme al Movimento cinque stelle stanno avanzando una proposta che porteranno anche in Consiglio tramite mozione. In sostanza chiedono di farlo tornare nei locali occupati dall’Usca fino allo scorso 30 giugno, alla stazione ferroviaria. «Il punto prelievi per esami di laboratorio rappresenta un servizio importante per i cittadini, in particolare per le persone anziane – spiegano i consiglieri dei due gruppi, lo stesso Ginnetti e Caterina Donia del M5s -. Considerato che da venerdì scorso (1 luglio) sono nuovamente disponibili i locali dell’edificio della stazione, già adibiti prima della pandemia a centro per prelievi ematologici, è necessario provvedere al più presto alla riapertura. La Giunta Acquaroli ha infatti annunciato la riorganizzazione della sanità regionale e ciò potrebbe comportare tempi molto più lunghi per ripristinare il servizio tanto atteso nella frazione».