OSIMO – Domenica 15 maggio al Magic box di Osimo e al canile di Osimo “Lilli e i vagabondi” in via Chiaravallese torna l’open day dell’associazione aperto a tutti coloro che desiderano conoscere gli ospiti. Magic box è il braccio operativo della campagna “Non comprare adotta” dell’associazione Amici animali, nato a novembre 2014 con un box in affitto al canile di Osimo e triplicato a marzo 2017 in un terreno adiacente, così da poter dare maggiore possibilità di adozione.
«I nostri volontari vi accoglieranno dalla mattina fino al tardo pomeriggio. Se volete potete portare loro un regalo, crocchette, cibo in scatola, coperte di pile, pettorine antifuga», è l’appello lanciato dall’associazione che con grande entusiasmo lavora ogni giorno. Il Magic box è un progetto semplice, realizzabile da tutti coloro che vogliono sottrarre ad un destino di prigionia e solitudine un cane. La generosità che hanno mostrato le persone comuni, finanziando e sostenendo con entusiasmo e partecipazione il progetto è la prova inconfutabile che dobbiamo proseguire su questa strada.
Le adozioni
La crisi economica e non solo però strangola le famiglie con conseguenze grandi anche sui consumi e non solo. A pagarne le conseguenze spesso sono anche gli amici animali. «La collaborazione tra la nostra associazione, il Comune e la Asso si sta svolgendo e prosegue in maniera ottimale. Negli ultimi tempi purtroppo è emerso un problema, non tanto quello degli abbandoni, cioè la presenza di cani che vengono trovati senza microchip nel territorio, ma la difficoltà al mantenimento degli stessi. Diverse le motivazioni ma spicca il fatto economico di non essere più in grado di provvedere appunto al proprio cane – spiega Manuela Pallotta, presidente dell’associazione di volontariato Amici animali odv -. La maggior parte dei cani che arrivano qui infatti hanno già un proprietario che però, arrivato a un certo punto, si reca in Comune per fare domanda di alloggio in canile perché non riesce più a prendersene cura. Ci sono anche cani di persone anziane che vanno in casa di riposo oppure sono decedute e i parenti non ne vogliono sapere. E poi quelli di tossicodipendenti con cani in pericolo. I casi del primo tipo sono comunque sempre più frequenti. Il Comune si fa carico degli animali in struttura e poi noi pensiamo a dargli una famiglia».