OSIMO – Il 5G, con gli standard di ultima generazione in tema di frequenze che fanno tremare cittadini e Comuni, continua a far discutere a Osimo. È un argomento che spaventa per i temuti rischi per la salute connessi all’aumento della velocità della trasmissione nell’ambito della telefonia mobile cellulare. Si è tenuto in Comune un incontro tra una delegazione del comitato spontaneo “Cittadini di Osimo e Ancona sud per una tecnologia sicura e consapevole”, già autori del flash mob e della raccolta firme, e il sindaco Simone Pugnaloni, l’assessore all’Ambiente Michela Glorio e il dirigente del Comune, l’architetto Manuela Vecchietti. Invitati Debora Cuini, medico Isde, e il professor Alberto Ciriaco Volponi, fisico ed esperto in campi elettromagnetici. Il comitato chiede un’altra ordinanza rispetto a quella già emanata che vieta alle compagnie telefoniche l’installazione di antenne fino all’adozione del nuovo Piano comunale per la localizzazione delle antenne di telefonia mobile.
«Il sindaco purtroppo ha ritenuto di non poter adottare una nuova ordinanza che vieti la sperimentazione della tecnologia 5G nell’ambito di tutto il territorio comunale – dicono dal comitato -. Rispetto alle nostre richieste si è impegnato a informare la cittadinanza in modo trasparente e completo sullo stato di avanzamento dei lavori nella predisposizione del Piano antenne, raggiungere nel più breve tempo possibile tutto il territorio comunale con la fibra ottica, realizzare una campagna di informazione nelle scuole sui rischi socio-sanitari derivanti dall’inquinamento elettromagnetico, patrocinare convegni e ad accogliere una delegazione del comitato all’interno della Consulta Ambiente».
È al vaglio anche l’ipotesi di utilizzare una singola antenna principale per tutti i gestori telefonici invece che più antenne per ogni gestore. Resta comunque salda la volontà dell’amministrazione di redigere un Piano apposito, assieme a tecnici del settore, per tutelare la salute dei cittadini. Saranno fatti controlli preventivi sui campi elettromagnetici da parte degli enti competenti (Asur e Arpam).
Il comitato osserva: «Il sindaco poi non ha accettato di valersi della consulenza di un esperto proposto dal nostro comitato ma ha annunciato la prossima nomina di un consulente esterno assicurando che sarà selezionato sulla base di requisiti di competenza e di terzietà».