OSIMO – Al mese riuscivano a “guadagnare” 40mila euro e mantenere un tenore di vita elevatissimo con lo spaccio di droga che annoverava anche tanti adolescenti tra i 13 e i 15 anni. C’è ancora il massimo riserbo sulle indagini di polizia giudiziaria per l’operazione “Infinito” che continuano per identificare i consumatori di quelle sostanze stupefacenti e le zone in cui il gruppo malavitoso voleva espandere i propri affari. Lo stesso stava imbastendo una vasta rete per l’estate in Riviera del Conero, considerata “appetibile” per lo spaccio in prevalenza di hashish e cocaina. I tre operai arrestati si accanivano anche sui tossicodipendenti che non avevano pagato il debito di droga con violenza fisica e intimidazioni. I carabinieri della Compagnia di Osimo sotto il comando del maggiore Raffaele Conforti e il Nucleo operativo radiomobile diretto dal luogotenente Luciano Almiento, nel contesto di attività investigativa autonoma da cui sono scaturiti servizi di monitoraggio intensi, hanno incastrato i tre ammanettati in flagranza di reato mentre erano all’opera nei luoghi di residenza, Loreto e Recanati, con il conseguente sequestro di un considerevole quantitativo di sostanze stupefacenti. Denunciata anche la compagna di uno dei tre al nono mese di gravidanza.
Tutto si è svolto nella serata di ieri, 24 giugno, fuori dall’abitazione di una coppia di Castelfidardo, lui 35enne e lei 33enne in stato interessante. I carabinieri hanno predisposto un servizio di osservazione e controllo con militari in abiti civili a bordo di auto con targhe di copertura e militari su auto con colori d’istituto, nei pressi dell’abitazione della coppia spacciatrice. A quella porta si è presentato un pusher 35enne di Loreto, già noto. Dopo poco è arrivata una Opel Corsa di colore verde con a bordo due soggetti, un 37enne recanatese e un 46enne civitanovese, entrambi conosciuti perché da sempre gravitanti nell’ambiente degli stupefacenti. Il veicolo si è fermato proprio nei pressi dell’abitazione della coppia spacciatrice. Ai due sono stati consegnati involucri voluminosi contenenti verosimilmente droga e dopo lo scambio e un breve colloquio, si sono allontanati frettolosamente in auto. A circa 30 metri i pusher sono stati accerchiati e fermati da personale in divisa rinvenendo subito nel marsupio indossato dal recanatese una busta di colore blu e bianca, la stessa che gli era stata appena ceduta, con all’interno un grosso involucro di cellophane contenente cinque panetti di hashish pari a 500 grammi. Altri in abiti civili hanno fatto irruzione nell’abitazione della coppia. In manette per spaccio e detenzione illegale di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio in concorso sono finiti M.A., operaio fidardense di 35 anni, (convivente con la 33enne), C.L., 46enne residente a Civitanova Marche ma di fatto domiciliato a Castelfidardo, e S.E., 37 anni residente a Recanati, tutti operai. La ragazza, S.B., 33enne di origini siciliane, pregiudicata, aveva appena ceduto ai due della Opel 500 grammi di hashish suddivisi in cinque panetti riportanti la sigla “TP”. La donna è stata ritenuta responsabile degli stessi reati degli altri ma il suo stato di gravidanza, ritenuto incompatibile con il carcere, le è costato la “sola” denuncia.
A casa M.A. aveva altri 1,3 grammi di hashish e mille e 500 euro provento di spaccio, un bilancino di precisione, cellophane e materiale per la confezione di dosi, telefoni vari e sim telefoniche utilizzati per lo spaccio, C.L. un grammo di cocaina e 310 euro oltre a sim e telefonini, e S.E. 11 grammi di cocaina e 270 di hashish suddivisi in quattro involucri, 140 euro di spaccio, un bilancino di precisione, materiali per la confezione di dosi nonché telefoni vari e sim telefoniche. Gli uomini sono stati reclusi in carcere a disposizione della Procura di Ancona.