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Osimo, lavori in corso al fiume Musone: gli ambientalisti gridano allo scempio

La rabbia di alcuni ambientalisti e frequentatori dell’anello verde a ridosso del fiume Musone a Campocavallo di Osimo, dove sono in corso i lavori, si è riversata tutta contro il Comune. L'assessore all'Ambiente Michela Glorio però placa gli animi

I lavori lungofiume
I lavori lungofiume

OSIMO – La rabbia di alcuni ambientalisti e frequentatori dell’anello verde a ridosso del fiume Musone a Campocavallo di Osimo, dove sono in corso i lavori, si è riversata tutta contro il Comune. «Ancora un scempio ai danni del nostro fiume Musone. Ci sono ruspe che abbattono alberi indispensabili per arginare il fiume e per dare stabilità ai margini, distruggendo ancora una volta un ecosistema, quello del fondale del fiume e delle sue rive, che dà vita a vegetali e a tantissimi animali selvatici, pesci compresi – dicono -. Era proprio necessario? Tutta la ghiaia e il materiale rimosso è stato ammucchiato lungo le sponde per arginare il fiume ma, come è successo ormai in tanti altri luoghi massacrati dalle ruspe nel nostro fiume, alla prossima piena tutto questo materiale sarà spazzato via rendendo il lavoro inutile».

L’assessore all’Ambiente Michela Glorio ha risposto: «La zona interessata dai lavori è l’isola di ghiaia che, negli anni, si è creata di fronte all’erosione sulla pista ciclabile (opera pubblica comunale) che ha ostacolato il regolare deflusso delle acque causando tra l’altro la frana. Erosione che tanti cittadini e frequentatori ci hanno chiesto insistentemente di ripianare. L’autorizzazione della Regione è la medesima dei lavori iniziati nel gennaio scorso, purtroppo non finiti a causa delle condizioni meteorologiche prima, e del rispetto del periodo di nidificazione, dal primo marzo al primo luglio, quando non si può lavorare in alveo. In un paio di settimane contiamo di terminare il lavoro che prevede lo spostamento di ghiaia dal lato destro a quello sinistro a riempimento dell’erosione e la posa in opera di scogli atti ad assicurare una maggiore durata dell’intervento oltre che sicurezza del tratto di pista ciclabile. Si prevede poi una piantumazione di specie autoctone a maggiore garanzia».